Post… ARC, amici, matrimoni, Santa Lucia & Martinica (Parte seconda)

Ed eccoci qui con la seconda parte del post “POST” un pò di cose. Siamo rimasti all’aeroporto di Fort de France – Martinica.
 
Quando si aprono le porte degli Arrivi e finalmente vediamo i volti sorridenti dei nostri amici, per poco non ci prende un colpo: ma chi è quella biondina insieme a Elena e Mik ? Può essere Matilde che non vediamo da circa 10 mesi ? Ci sentiamo improvvisamente molto vecchi e decrepiti perchè è proprio Matilde… impressionante quanto sia cresciuta ! Ci abbracciamo forte e recuperati armi e bagagli ci rimettiamo in auto per tornare al Marine du Marin.
 
Gli amici si sistemano a bordo e ovviamente, per dare loro un degno benvenuto, parte il primo (dei tanti) colorati cocktail cosiddetti “di benvenuto” che ci sgargarozzeremo durante i prossimi 10 giorni. Elena !!!??? Ci leggi ???? Open-mouthed smile
 
Cocktail Benvenuto
 
Il giorno dopo riforniamo la cambusa, andiamo al mercato locale per frutta e verdura fresche e al supermarket per il resto. Il mercato locale di Marin è un tripudio di colori e di profumi. Dalle forme familiari di ananas e banane, a frutti e ortaggi “oscuri” dai nomi esotici che piano piano stiamo incominciando a conoscere e anche a saper cucinare come starfruit, christophene, taro etc. Il profumo delle spezie locali è inebriante, quello delle barre ci cioccolato puro colpisce le nostre narici e ci fa letteralmente morire di acquolina Smile
 
Mercato
 
Stipiamo tutto. Approfittiamo di essere in marina e della presenza di Mik per issarlo in testa d’albero ed effettuare un check accurato di tutto il rigging, doveroso dopo l’Atlantico. Scopriamo purtroppo che l’attacco della sartia alta di destra sembra abbia mandato in compressione il profilo dell’albero.
 
Facciamo foto e ci rechiamo da Caribe Marine, cantiere qui a Marin molto rinomato per professionalità e preparazione, specializzato in tutto quello che è rigging. Guardano la foto, ci dicono di stare tranquilli, che il problema non è grave per niente e che possiamo continuare a navigare.
 
Nonostante le rassicurazioni, ci rimane un tarlo nel cervello e ne discuteremo per tutta la permanenza degli amici in Martinica. Tornerò su questo punto più avanti in questo post.
 
Check Sartie
 
Molliamo gli ormeggi e ce ne andiamo a St. Anne per un paio di giorni. Il tempo è in miglioramento, la meteo è abbastanza buona, avremo meno vento e più sole. Almeno questa volta i ragazzi sono fortunati. Ci prepariamo anche per il Capodanno, discutiamo il menù del cenone e decidiamo per antipasti vari e pasta con i gamberoni. Per l’occasione indulgiamo nell’acquisto di due bottiglie di Champagne. Il 2016 dobbiamo pur festeggiarlo alla grande no ? Smile
 
Arriva il 2016
 
Arriva il 2016, allo scoccare della mezzanotte a terra fanno i fuochi di artificio. Noi brindiamo e poi ce ne andiamo in branda… forse troppi cocktail Smile
 
Il 1° Gennaio 2016 iniziamo il nostro girovagare per le baie della costa Caraibica della Martinica, facciamo una bellissima sosta a Grand Anse d’Arlet, dove le tartarughe nuotano intorno a Y2K, i lionfish fluttuano fra le rocce e i coralli mostrando le loro meravigliose, quanto letali, pinne-piume e il fondo del mare è cosparso letteralmente di stelle marine.
 
Grand Anse d'Arlet
 
Fra una nuotata e l’altra, un tuffo e l’altro c’è una cosa che è ormai diventata prioritaria: la chioma di Max ha raggiunto livelli mai visti da eoni ! Vive di vita propria, cammina da sola, la sera apre il frigo e si serve il gin tonic, saluta tutti ogni mattina.
 
I capelli sono talmente lunghi da far impallidire Napo Orso Capo (ormai un dilettante allo sbaraglio Open-mouthed smile). Siamo indecisi, possiamo fargli le trecce rasta – i famosi dreadlock – per poi mandare una foto ai genitori, ma desistiamo più che altro per il timore di far prendere un colpo ai genitori Smile
 
Si passa quindi alle maniere forti: Elena e Mik, vedendo le foto di Max in Atlantico e impietositi dal suo stato “rustico”, ci hanno portato dall’europa un fantastico tagliacapelli elettrico. Si passa quindi all’azione ed Elena, con non poca fatica iniziale, riesce finalmente a domare i capelli di Max. Il Capitano cambia faccia !! Menomale !!! Open-mouthed smile
 
Parrucchiere
 
Trascorriamo delle favolose giornate qui a Grand Anse d’Arlet, giornate soleggiate, rinfrescate da un aliseo finalmente gentile. Scendiamo a terra con il dinghy, ci mangiamo i soliti buonissimi polli alla griglia, facciamo passeggiate lungo la bellissima spiaggia e inseguiamo le tartarughe.
 
Tartaruga Grand Anse d'Arlet
 
Martinica Ristorante
 
Da terra vediamo Y2K che si dondola placidamente in baia e guardando la NOSTRA Y2K, qui, nel Mar dei Caraibi, proviamo sentimenti fortissimi e impossibili da descrivere, bisogna proprio viverli direttamente.
 
Noi e Y2K
 
Grand Anse d’Arlet ci regala anche uno dei più bei tramonti Caraibici fino ad adesso, un cielo e un mare infuocati dal sole.
 
Tramonto Grand Anse d'Arlet
 
Ci trasferiamo ad Anse Mitan dove, fra un cocktail “di benvenuto” e un altro (Elena ?? Ci sei sempre ?? Open-mouthed smile), Elena prepara crostate e strudel e forse tutti mettiamo su un paio di chili… bhe noi almeno recuperiamo quelli persi a causa delle “vomitate” atlantiche Smile. Visitiamo il villaggio a terra, le varie spiaggette. Facciamo una lunghissima nuotata con maschera e pinne, vediamo di tutto, compreso un simpatico barracuda che ci osserva con circospezione da lontano.
 
Da Mitan, visto che la meteo continua ad essere clemente, ce ne andiamo ad Anse Noire, una bellissima e suggestiva baia dalla sabbia nera, circondata da una folta vegetazione tanto che il sole la illumina solo per poche ore durante la giornata. Anse Noire appunto Smile
 
La baia non è grandissima e la brezza all’interno fa giri strani e improvvisi, facendo talvolta compiere alla barca all’ancora un bel 360°. Non è infatti consigliabile dare fondo con aliseo forte ed è meglio ritornare se troppo affollata. Il fondo marino è stupendo, popolato da tantissimi pesci e ideale per lo snorkeling. Le pareti rocciose nascondono numerose sorprese: polpi, murene, stelle marine a 6 punte, pesci angelo, pesci chirurgo.
 
Anse Noire
 
Da terra una stradina porta sulla collina da cui si ha una splendida vista della baia sottostante e delle barche all’ancora.
 
Il giorno successivo il tempo peggiora leggermente e l’aliseo rinforza. Decidiamo di lasciare Anse Noire e ritorniamo a Grand Anse d’Arlet. Troviamo un posticino vicini alla costa e trascorriamo qui altri fantastici giorni.
 
Il 10 Gennaio dobbiamo rientrare a Marin perchè Elena, Mik e Matilde rientrano in Europa. Prenotiamo al Marine du Marin un posto barca per qualche giorno. Ed eccoci di nuovo qui, all’aeroporto di Fort de France, ad accompagnare amici che partono e non per partire noi… Ci salutiamo dandoci appuntamento per il prossimo anno in un altro luogo, in un altro oceano.
 
Ale e Mati

 

L’aereo AirFrance diretto ad Orly decolla e noi dopo 2 mesi siamo soli. Cerchiamo di non farci prendere troppo dalla malinconia, abbiamo un tot di cose da fare ancora a Marin. Approfittiamo della sosta in marina per fare grandi pulizie, lavatrici, cambusa e dato che non riusciamo a toglierci quel maledetto tarlo della sartia, ad approfonire con i rigger.

Sartia

Torniamo al cantiere Caribe Marine, questa volta parliamo anche con Philippe, esperto Sparcraft (il nostro albero). Philippe ci spiega che questo tipo di problemi non sono rari con questo albero e che, anche se non si tratta di niente di serio, si sente di consigliarci di sistemarlo. OK, forse è anche psicologica la cosa, ma di affrontare un tratto di oceano, magari anche di bolina visto che dobbiamo risalire verso nord, sapendo di questa cosa qui alla sartia non ci fa stare tranquilli. Decidiamo di risolvere la cosa.

Ci danno appuntamento per il 20 di Gennaio, praticamente fra 8 giorni… Cavoli ! Noi volevamo già essere su almeno alla Guadalupa se non ad Antigua fra 10 giorni, questa non ci voleva propro. Poi la meteo sarebbe perfetta per risalire. Pazienza, dobbiamo aspettare, c’è poco da fare.

Ce ne usciamo dal porto e diamo ancora a St. Anne dove ci apprestiamo a trascorrere qualche giorno in attesa di entrare di nuovo a Marin per i lavori alla sartia. Facciamo qualche piccola manutenzione.
 
Vang
 
Decidiamo anche di smontare il vang, sì il famoso vang che si è messo a cigolare in pieno Atlantico. Dopo qualche smadonnamento per capire come minkiazza aprirlo – fra l’altro eravamo convinti di avere un vang a molla, scopriamo invece che il nostro vang è a gas – riusciamo a sfilare il contenuto dal tubo in alluminio.
 
Dentro è pieno di tutto: sabbia, fango, sporcizia, sostanze aliene. E te credo che cigolava ! Lo puliamo per benino, lubrifichiamo le molle a gas, una è in brutte condizioni e va sostituita, e rimontiamo il tutto. Va decisamente meglio.
 
Vang
 
La mattina dopo Max fa un’incursione a Marin con il dinghy per comprare qualche rivetto presso uno dei fornitissimi chandler del posto. Dovete sapere che queste incursioni tipo “prendo solo quatto rivetti” sono pericolosissime. Difatti Max ritorna a bordo con uno strumento piuttosto utilizzato da chi naviga tanto e si sposta molto con il tender. Uno strumento che “e noooo no no NO ! IO quellla roba lì nonlacompreròMAI !!! ”: la prolunga per la barra della manetta del fuoribordo… NO COMMENT !
 
Però poi la provi ed è una figata cosmica ! Vuoi mettere timonare il dinghy in piedi anche per una bassetta come me ???? Bhe insomma, alla fine eccola qua sta prolunga Open-mouthed smile Sento già la voce di Paolo della ZoomaX, lo sento già commentare, vero Paolo ? Smile E mi par di sentire anche Stefano di Cautha, mi par di capire che anche lui avrebbe da dire. Vero Stefano ? Smile
 
Prolunga fuoribordo
 
Il 20 Gennaio entriamo nella baia di Marin molto presto al mattino. Ancoriamo a sinistra del canale di entrata al marina e Max va col dinghy in cantiere a sentire se tutto è pronto. Naturalmente no che non è pronto. Sparcraft ha mandato il pezzo sbagliato, ce lo devono costruire loro direttamente in cantiere. L’appuntamento è per l’indomani alle 8 del mattino. Smadonnamenti vari da parte nostra.
 
Passiamo la notte ancorati a Marin e la mattina dopo andiamo direttamente al cantiere con Y2K. Non hanno posto per noi. Questa volta Max si altera davvero, ci fanno ormeggiare al pontile di una grossa società di charter e ci dicono che inizieranno a lavorare tra un’oretta. Passano tre di orette e ancora siamo in attesa.
 
Per farla breve: sono in ritardo. Alle 4 del pomeriggio ci fanno finalmente spostare presso il cantiere e il responsabile della parte rigging Gaetan capendo forse la situazione si scusa e fa iniziare i lavori immediatamente.
 
Caribe Marine
 
In un paio di ore è tutto fatto. Alla fine Gaetan ci spiega bene e ci mostra effettivamente come è fatta la piastra a conchiglia in cui è inserita la sartia. Capiamo allora come il rinforzo che abbiamo deciso di far fare è più per una nostra sicurezza psicologica che altro: l’albero non avrebbe mai potuto venire giù. Purtroppo agli alberi sparcraft succede, la conchiglia è in acciaio, l’albero è in alluminio e la corrosione avanza, forse un po’ di sforzo ha portato alla luce la corrosione e anche la piccola compressione. Alla fine molto meglio così. Passiamo la notte ormeggiati in cantiere, il giorno dopo ce ne torniamo finalmente in baia, liberi da questo peso.
 
Ed eccoci al presente. Avrete capito che Siamo ancora qui in Martinica. Come nei migliori film la meteo si è guastata ed è arrivata una piccola perturbazione che sta portando con sè Atlantico e aliseo incacchiati, piogge, squalls e quant’altro. Fino a Giovedì prossimo nei canali fra le isole sono previste ondazze e vento forza 7 da Est. Ci tocca aspettare qualche giorno in più prima di traversare verso la Dominica, nostra prossima tappa. Evvvabè, aspetteremo… è una vita difficile a volte Smile
 
By Alex

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