Isole Marchesi – Arcipelago Tuamotu – Navigazione – Giorno 1

  • Data: 06/06/2017 Ora locale 08.03 (-12 ore dall’Italia)
  • Posizione 10 42.064S 140 40.959W
  • Vento 12kt da E – velocità 7,2kt, mare poco mosso, onda lunga da ESE 1,5mt. Cielo quasi sereno. Navigazione randa, genoa. Bolina larga

Diario di bordo del 05/6/2017

E’ arrivato il momento di lasciare le Marchesi. Isole bellissime, uniche, dove è ancora possibile visitare villaggi remoti in cui gli uomini – pescatori o cacciatori – non sono poi tanto diversi dagli antichi guerrieri raffigurati in vecchi dipinti.

Un mese alle Marchesi è sufficiente, la pioggia costante ha fatto fiorire la muffa su alcune parti del nostro ponte in teak. I fiumi carichi di acqua si riversano nelle baie rendendo il mare torbido e marrone. Siamo abbronzati come dopo 6 mesi in Padania 🙂 Abbiamo bisogno di sole, mare trasparente e sabbia bianca.

La giusta finestra meteo arriva giusta, giusta. Poco vento, mare in calo. Dobbiamo percorrere circa 450 miglia con una rotta “scomodina”, un traverso. Quindi ben venga il poco vento e pazienza se dobbiamo usare il motore.

A proposito di motore, visto che noi non ci facciamo mancare nulla :-), Max decide di effettuare il consueto tagliando (cambio olio, verifica e cambio filtri etc) il giorno prima di partire, il 4 Giugno. E già qui ci sarebbe da dire, ste robe non si fanno mai il giorno prima di partire. Ma un po’ la pigrizia, un po’ sto tempo piovoso non aiutano.

Tutto procede normalmente fino a quando non arriva il momento di accendere il motore e spurgare l’aria. Il motore continua a far fatica a partire al primo colpo anche quando ormai il circuito dovrebbe essere a posto. Non prende giri e accelerando si spegne, segno che non arriva carburante a sufficienza. Interessante. Max sbaracca mezzo vano motore, immerso nel diesel e nell’olio fino alle orecchie e si comincia il check di tutto il circuito. Dopo una giornata di smadonnamenti e parolacce varie capiamo che c’è qualcosa che non va tra il filtro Racor – il filtro decantatore per il gasolio che abbiamo montato prima di lasciare il Mediterraneo – e il consueto filtro gasolio motore. La pompetta manuale posta su quest’ultimo filtro pompa solo aria e non gasolio. Interessante 2. Chiamiamo Diego del “Meccetroy”. Si trova a Daniel Bay qui a Nuku Hiva a poche miglia di distanza da noi. Anche lui con Marina in partenza per le Tuamotu il giorno seguente. Diego è davvero bravo, nella sua precedente vita, lavorava sui motori e impianti di barche e aerei. Scambiamo pareri e consigli. Diego ci suggerisce di smontare il Racor per verificare eventuali occlusioni da sporcizia e procedere da lì. Inoltre senza alcun indugio, ci dice: “vengo lì domattina”. Intanto fa buio e dobbiamo aspettare la mattina successiva – giorno della partenza. Non stiamo a raccontarvi con quale spirito ce ne andiamo a dormire.

Il mattino del 5 Giugno, sveglia alle 6:30 con Diego già alla radio per seguirci e aiutarci. Max smonta il Racor dal suo supporto e cominciamo a disassemblarlo. La sfiga vuole che per aprirlo completamente sono necessarie delle chiavi con passo americano che non abbiamo mai avuto necessità di comprare. Altra roba da mettere nella già lunga lista di acquisti futuri. Diego le ha. Muove il “Meccetroy” e ci viene in soccorso.

Una volta insieme, Max e Diego cominciano a lavorare sul Racor che è sì sporco, ma non da giustificare il mancato passaggio del carburante. Si rimonta il Racor, il motore continua a soffrire di mancato apporto di gasolio. Si procede a verificare il circuito a valle del Racor. Dopo un’ora la scoperta: la fottutissima maledetta pompetta manuale del filtro motore è occlusa/rotta/salcavolo. La pompa manuale è un monoblocco e non si può aprire. La bypassiamo, il motore si accende che è un piacere e accelera che è un piacere. Tiriamo tutti un sospiro di sollievo. Già ci vedevamo bloccati alle Marchesi per settimane sotto la pioggia torrenziale. Che bello avere amici che accorrono quando sei in difficoltà, grazie Diego, sei stato un vero amico.

OK per ora faremo senza filtro motore e solo con il Racor, che è più che sufficiente, ma ordineremo il pezzo di ricambio in Italia.

Per festeggiare ce ne andiamo a terra a pranzare, poi alle 14 salpiamo. Destinazione Raroia atollo più a sud delle Tuamotu. Lasciamo le Marchesi sotto il cielo più terso che abbiamo mai visto da quando siamo atterrati a Fatu Hiva. NON una nuvola, manco sulle vette più alte, azzurro totale, poco vento. Certamente ci sta pigliando per i fondelli ??

Procediamo con randa, genoa e motore.

Subito fuori dalla baia di Nuku Hiva, sfila sulla nostra sinistra uno squalo a pelo d’acqua, non riusciamo a vedere esattamente di cosa si tratta, ma la sagoma è quella. Poco più avanti una zona di mangianza, con molti uccelli, mentre guariamo, a tre, quattro metri da noi un tonno di una bella taglia salta completamente fuori dall’acqua, che spettacolo.

Una volta al largo di Nuku Hiva e lasciata Ua Pou, l’oceano si calma e andiamo bene. Il tramonto è uno fra i più spettacolari mai visti in Pacifico fino ad adesso.

Distanza da Raroia – 328nm.

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