Panama – Isole Marchesi – Traversata Pacifico – Giorno 13

  • Data: 21/4/2017 Ora locale 10.28 (-8 ore dall’Italia)
  • Posizione 07 54.112S 103 30.520W
  • Vento 15kt da SE – velocità 7.5kt – Mare mosso, onda lunga da SE 2mt. Cielo sereno con batuffolotti bianchi dell’aliseo.
  • Navigazione vela.

Diario di bordo del 20/4/2017

Avete presente una di quelle domeniche di Febbraio, solitamente tipiche del Nord Italia? Sì, quelle domeniche che ci si sveglia, si aprono le finestre e ti prende subito una sensazione di serena depressione mentre osservi la coltre grigia e uniforme che avvolge tutto, mentre una pioggerellina scende da quello tu immagini essere il cielo e rende tutto un po’ viscido. Una di quelle domeniche che si passa divanati con copertina e calzettoni muflonati – acquistati per pura sopravvivenza anni prima in quel Monaco di Baviera, durante una nevicata epocale – mentre alla TV scorrono le immagini di tutti i film della saga di Guerre Stellari, uno via l’altro, e anche tutti gli episodi di Star Trek, ad iniziare dalla serie originale fino all’ultimissimo film recente.

Ecco, oggi ci pare di vivere una di quelle domeniche lì. La differenza la fa la casa dondolante e la temperatura esterna. Una roba proprio brutta, ma brutta, brutta, brutta. Cielo, mare, orizzonte un tutt’uno grigio, più o meno ogni venti minuti un ammasso di nuvoloni più scuri della coltre sopra di noi si presenta a poppa, ci raggiunge con il suo muro lattiginoso che porta il rinforzino di vento anche sopra 25 nodi e la catervata di acqua a corredo. E ogni venti minuti dobbiamo correre a ridurre le vele e correggere la rotta per accompagnare il groppo. DUPALLE cosmiche.

Il mare è molto mosso, con onde fino a 3 metri alle quali si aggiungono piccole ondine bastarde di circa un metro create da questi groppi e temporali. Balliamo tantissimo perché le prendiamo tutte al traverso con sto vento da Sud. Ci passa la fame, la sete, tutto, e restiamo divanati sulle cuccette di guardia sperando in tempi migliori.

In tarda serata non ne possiamo più delle continue manovre alle vele, siamo stanchi e il vento rinforza: ergo anche i temporali notturni porteranno più vento. Le dupalle cosmiche ormai sono quattro, decidiamo così di stabilizzare la barca per la notte perdendo un po’ di velocità – personalmente ecchissenefrega – ma guadagnando in comfort e sanità mentale. Due mani di terzaroli alla randa, genoa un po’ rollato, ci mettiamo 120 gradi al vento per prendere meglio il mare e attacchiamo tutti gli allarmi ai sistemi di navigazione rinviati sottocoperta. In realtà, anche in queste condizioni di velatura ridotta, facciamo in nostri sporchi 6 nodi. Ci facciamo una ronfata galattica, solo intervallata qua e là dai soliti check. Non so quanti groppi possiamo contare durante le ore notturne, li avvertiamo perché Y2K accelera e le catervate di acqua creano una cascata sulla randa che poi rovescia sui passi d’uomo posti sopra le nostre teste.

E vai di copertina e calzettoni muflonati, abbiamo anche Guerre Stellari e Star Trek volendo, ma piombiamo in coma. ??

Oggi gli amici Raffa e Giovanni di “Obiwan” passano il Canale di Panama. Auguriamo loro di provare la stessa immensa gioia e le stesse forti emozioni che provammo noi, lo scorso 4 Marzo. Forza ragazzi che ci si vede “da questa parte” ??

Distanza da Fatu Hiva: 2080nm

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