Le San Blas – Ciuffi di palme in mezzo al nulla.

La vigilia di Natale, dopo 3 giorni di navigazione da Santa Marta che abbiamo raccontato QUI, QUI e QUI, avvistiamo per prima cosa ciuffi di palme che paiono spuntare direttamente dalla superficie del mare. Soltanto a pochissime miglia dalla nostra destinazione cominciamo a distinguere più o meno chiaramente le basse isolette che ospitano queste palme.

La prua di Y2K è volta verso Isla El Porvenir, qui c’è l’ufficio immigrazione per effettuare le pratiche di ingresso nello stato di Panamá e il Congresso Kuna a cui è necessario rivolgersi per ottenere il permesso di navigazione nelle acque della comunità autonoma Guna Yala.

Questa regione è abitata da una comunità indigena chiamata Kuna, che vive sulle isole con davvero poca se non quasi alcuna tecnologia. Solo in poche isole, più abitate, è possibile trovare la corrente, prodotta da pannelli fotovoltaici. 
Non vogliamo dilungarci in questo articolo sulla descrizione di questo popolo, sicuramente avremo  modo di conoscerlo meglio e quindi di poter scrivere qualcosa su di loro.
 
Isla Porvenir
 
Gli amici di Obiwan sono dietro di noi di qualche miglio, prevedono l’atterraggio durante il tardo pomeriggio e per evitare sorprese preferiscono dirigersi a Cayo Holandes, un ormeggio più facile da raggiungere con il buio.
 
Ci avviciniamo alla passe, a bordo silenzio totale. Sentiamo le farfalle nello stomaco, stessa sensazione che provammo mesi addietro quando avvistammo le prime luci della Martinica dopo 18 giorni di Atlantico. Stavolta, però, le farfalle sono molte di più e frullano un sacco di più. Perché qui Y2K ci sta conducendo in un luogo che solamente qualche anno fa vedevamo in televisione, in quei documentari che si guardano solitamente alla domenica, mentre fuori c’è il nebbione o piove a dirotto.
 
L’arcipelago delle San Blas, più di 350 isolette lungo la costa Panamense, e i loro abitanti i Kuna, un popolo rimasto ancora quasi “intatto”, per quanto tempo ancora, mentre la globalizzazione avanza, non si può dire.
 
Il Paddy Boy
 
Ci chiamano al VHF, sono Giuliana e Roberto del Paddy Boy, sono arrivati già da qualche giorno e ci aspettano a El Porvenir. 
Ci chiama anche Andrea di Naso Blu, non lo conosciamo, ma ci accoglie calorosamente come nuovi venuti nella variopinta e numerosa comunità di Italiani stanziale alle San Blas.
Ci fa strada fra i reef e alle 13 siamo a ridosso dell’isola. Ci porta una birra gelata e ci dà ufficialmente il benvenuto alle San Blas. Che accoglienza, grazie Andrea.
 
Giuliana e Roberto accostano con il dinghy e ci danno le ultime news: sia ufficio immigrazione che congresso Kuna Yala sono chiusi per le festività natalizie. Niente documenti fino almeno al 27 Dicembre.
 
Qui a Porvenir si rolla un pochino, è un ancoraggio ballerino, Andrea ci propone di seguirlo all’ancoraggio nella zona sud di Cayo Lemon, tra alcune isolette fra cui la più conosciuta di chiama Banedup. Inoltre sappiamo che tutte le barche Italiane sono in quell’ancoraggio e quindi l’idea di passare un Natale in compagnia ci solletica, anche se siamo stanchi di tre giorni di navigazione.
 
Seguiamo con una rotta a zig-zag fra le isole Andrea, gli stiamo vicini, è la nostra prima esperienza in mezzo alle San Blas e non vogliamo perderlo di vista.
 
In realtà vediamo che la rotta da seguire è abbastanza facile, soprattutto con il sole alle spalle i bassi fondali si vedono molto bene ed è facile identificarli. Inoltre le carte del portolano di Eric Bauhaus arrivate alla quinta edizione, che abbiamo caricato anche sul tablet con l’applicazione OpenCPN sono davvero molto precise e dettagliate. Ancora una volta le Navionics ci stanno deludendo.
 
Carta Cayo Lemon
 
L’ancoraggio risulta molto affollato. Ci sono almeno una trentina di barche. Tantissime bandiere Italiane a poppa oppure sotto la crocetta di sinistra. Mai visti tanti italiani in barca da quando abbiamo lasciato l’Italia, nemmeno in tutte le Antille.
 
Alle San Blas il canale VHF 68 è il canale di chiamata del gruppo di Italiani. Scopriamo subito che la comunità è molto attiva e che per questa sera, la sera del 24 Dicembre, hanno organizzato un aperitivo in spiaggia per le 18. Non promettiamo nulla, mancano ancora tre ore all’appuntamento, vediamo in che stato saremo per allora, ma non promette bene, il rilassamento ci sta prendendo e con esso anche il sonno. Ed infatti alle 18 siamo talmente in coma che dopo una cena frugale siamo già in branda a dormire, ci sveglieremo alle 7 del giorno di Natale dopo una lunga dormita.
 
Il Natale al caldo è sempre una sensazione particolare, strano per noi Italiani abituati al freddo. Passiamo la mattinata ad inviare gli auguri a tutti gli amici e parenti in Italia.
 
Albero di Natale di bordo
 
Abbiamo organizzato il pranzo di Natale a bordo di Y2K insieme a Giuliana e Roberto che ci faranno assaggiare le loro tagliatelle al ragù che risulteranno davvero squisite.
Per dolce un fantastico (molto buono davvero!) panettone acquistato in Colombia e sfornato in Brasile su ricetta Italiana, accompagnato da uno spumante brut Spagnolo, ci fa sentire un pochino di più Italiani, almeno per la tradizione se non per la provenienza dei prodotti.

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