Panama – Isole Marchesi – Traversata Pacifico- Giorno 26

  • Data 04/5/2017 Ora locale 10.00 (-11 ore dall’Italia) Posizione 10 16.373S 133 13.785W
  • Vento 7kt da ENE – velocità 4,5kt – Mare poco mosso, onda lunga da SE 1,5 mt. Cielo quasi sereno.
  • Navigazione a vela con Parasailor

Diario di bordo del 03/5/2017

Ed ecco che spostiamo ancora le lancette dell’orologio di bordo, adesso siamo a -11 dall’Italia. Ci mancano solo i 30 minuti per essere sul fuso delle Isole Marchesi. Per toglierci di dosso il torpore e il rincoglionimento notturno – e comunque, con l’oceano calmo e il poco vento, ci siamo fatti una ronfata epica – dopo più di 20 giorni di astinenza da caffè, non sappiamo perché, ma noi in navigazione smettiamo di bere caffè. Ne abbiamo quasi un rifiuto. Decidiamo di prepararcene uno di quelli buoni. Al diavolo il caffè panamense, facciamo colazione con il mitico caffè italiano, gentile regalo di Manuele e Francesca di Bologna. Ragazzi, ancora grazie !

Perry Day numero 2. Venticello da ENE sui 7 nodi, rare raffiche a 9. Perry, non sappiamo come, con questa arietta ci fa andare a 4 o 5 nodi, l’apparente non ve lo diciamo perché fa ridere.

Le previsioni non sono cambiate per nulla: venti leggeri fino a destinazione. E vabbè, ce la godiamo quanto possibile viste le condizioni tranquille. Il CPT smanetta con Perry per trovare la messa a punto ideale: cazza-lasca-cazza-lasca fino allo sfinimento, di Ale :-). “Ahhhh ecco adesso siamo più veloci!” – tipo 3/4 di nodo, ma tutto fa brodo d’altronde. 🙂

Come anticipato ieri, oggi ispezioniamo il serbatoio del gasolio. Dopo aver smontato mezza cabina di poppa, eccoci con l’astina in mano pronti a verificare la quantità di carburante rimasto. Dopo un po’ di controlli e ricontrolli, siamo entrambi d’accordo di avere ancora metà serbatoio. Ottima notizia ! Dato che siamo andati più piano del solito e a bassisimi giri-motore, evidentemente il consumo è stato inferiore alla media. Bene, questo ci consentirà di accendere il motore in prossimità di Fatu Hiva dove probabilmente il vento sarà prossimo al nulla cosmico.

Mentre controllo lo stato del trasto della randa, trovo un calamaro mummificato di discrete dimensioni incastrato fra questo e una piega dello sprayhood. E’rimasto lì dalle Galapagos. Come diavolo ha fatto ad arrivare fin quassù rimane un mistero irrisolto.

Frutta fresca agli sgoccioli. Ci rimangono due arance e due mele. Si sono conservate perfettamente dopo quasi un mese. In fondo al frigo, in un angoletto remoto (ogni frigo ha il famigerato angoletto remoto dove solitamente si ritrovano cibi dimenticati da eoni e che hanno subito molteplici mutazioni genetiche fino ad assumere aspetti non terrestri) scopriamo una noce di cocco raccolta alle San Blas. E’ integra, con il suo latte. Il CPT la aprirà con il machete senza affettare Y2K o distruggere la cucina 🙂

La notte è tranquillissima, un pesce volante enorme atterra in pozzetto, esattamente sul cuscino della panca di destra, con una botta da arresto cardiaco. E’ un pesce volante fortunato perché contrariamente a tanti suoi simili, viene rilasciato al mare integro e vivo. Lascia il cuscino pieno di simpatiche squame. L’esperienza dell’Atlantico ci dice che ce le ritroveremo in giro per mesi.

Distanza da Fatu Hiva: 319nm.

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Francy e manu
Francy e manu
7 anni fa

Mitici… non vediamo l ora ogni gg di leggervi . Un abbraccio