Le isole ABC – “C” come… Curaçao

Fino a qualche mese fa, l’unica cosa a noi conosciuta con il nome di Curaçao era quel liquore dal colore “puffo” che si aggiunge ai cocktail per renderli più sgargianti, il Blu Curaçao. Pfui… ignorantoni assoluti! Da dove arriverebbe il nome di codesto liquore dal colore insolito se non da un’isola tropicale, luogo di produzione, sperduta nell’ovest del Mare dei Caraibi?

 
Già. col senno di poi son tutti bravi eh? Ma noi giuriamo e stragiuriamo… eravamo all’oscuro di tutto. D’altronde chi diavolo aveva mai sentito parlare di isole “alfabetiche” – ABC (e effe gi acca etc, etc…)  ? Smile
 
E invece, eccoci qui, come direbbe il nostro amico Massimo di “Piccola Peste”, approdati nella seconda delle isole “alfabetiche”, Curaçao.
 
L'Isola di Curacao
 
Come Bonaire, Curaçao fa parte delle Antille Olandesi, il suo capo più e Est dista circa 28 miglia da Kralendijk a Bonaire.
 
E’ un’isola strana, dal punto di vista del turismo nautico offre poco con le sue regole di ormeggio e ancoraggio cervellotiche, ideate certamente da uno psicopatico e approvate da un consesso di matti. E noi che pensavamo che l’Italia fosse il top… La cosa è che non riusciamo neanche a descriverle bene queste regole senza che ci venga il mal di testa.
 
Proviamo con degli esempi:
 
  • quando si arriva per mare si è obbligati ad andare in una laguna (o in marina), Spanish Waters, grande, molto riparata, immensa. MA… qui è possibile dare ancora solo in 4 zone ben precise, ritrovandosi così uno attaccato all’altro. E nell’eventualità, seppur rara, girasse il vento ? Ah bho, il “girodivento”  non è contemplato nel processo.

Spanish Waters

  • le pratiche doganali si fanno solo nella capitale, Willemstad, raggiungibile in taxi o in pullman. Prima ci si reca alla dogana situata in città davanti al mercato galleggiante della frutta. Quindi ci si reca all’Immigrazione, attraversando il ponte mobile di Willemstad. L’edificio è nel mezzo del nulla e non esistono indicazioni di sorta. Trovarlo per noi è stata un’impresa all’Indiana Jones, abbiamo pure chiesto ad una persona dell’ambasciata Venezuelana che usciva in quel momento dagli uffici e che non ha saputo aiutarci (!!!???). Insomma, solo per l’immigrazione ci abbiamo messo un’ora.
  • Ci si reca quindi all’ufficio Port Authority che fa orari a dir poco singolari… no, davvero, spiegateci per favore la chiusura alle ore 11:45 del mattino, spiegatecelo, davvero, vogliamo capire. Ovviamente noi arriviamo poco dopo… Per completare tutto l’iter, abbiamo vagato per Willemstad qualcosa come 4 ore !
Orari di apertura Port Authority
 
  • Una volta completato l’ingresso, si può rimanere nella laguna di Spanish Waters per tre mesi al costo di 10 USD.

     

  • E… se si vuole andare a visitare l’isola con la barca e ormeggiare in altre baie ? APRITI CIELO!!! E’ obbligatorio presentarsi al Port Authority prima di lasciare Spanish Waters – quindi bus, taxi, Willemstad, edificio nel bel mezzo del deserto dei tartari, orari folli e quant’altro – indicando le proprie intenzioni. Gli ufficiali rilasciano il permesso di recarsi nella baia prescelta per un massimo di GIORNI 3, al costo di 10 USD. Allo scadere dei 3 giorni è obbligatorio lasciare la baia e ritornare a Spanish Waters. A questo punto ci siamo persi e non abbiamo capito se una volta ritornati, ci si debba recare ancora all’ufficio del Port Authority per confermare di essere ritornati… BHO !?

Meno male che almeno siamo con Lori e Carlo e ci facciamo quattro risate alla faccia di questi pazzi Smile

Willemstad Map

Eppure in quest’isola così poco accogliente per gli yacht c’è la sede di uno dei migliori cantieri dei Caraibi del sud, Curaçao Marine.

Ed è qui che Y2K rimane in secca per quasi due mesi, mentre noi ce ne torniamo in Italia.

Prima di lasciare i Caraibi, però, ce ne stiamo qualche giorno ancorati a Spanish Waters, poi ci trasferiamo ai pontili di Curaçao Marine.

Ancorati a Spanish Waters

Per entrare nella laguna di Willemstad dal mare, è necessario avvisare il Port Authority sul canale 12 del VHF chiedendo di aprire il ponte. Un ponte galleggiante su barche.
 
Ne approfittiamo per visitare Willemstad. E’ davvero molto carina e pittoresca con le sue casette tutte colorate, il canale di ingresso alla grande laguna attraversato dal ponte mobile su barche.
 
Willemstad
 
Willemstad
 
Willemstad
 
Sembra di trovarsi in mezzo ad una versione più piccola di Amsterdam, ma con qualche grado in più di temperatura Smile
 
Ponte Mobile Willemstad
 
Willemstad
 
Willemstad
 
Ci sono degli ottimi ristoranti, negozi carini, degno di nota il mercato galleggiante della frutta, un tripudio di colori e di profumi.
 
Anche le targhe delle auto sono particolari, riportano infatti la “skyline” della capitale Open-mouthed smile
 
Targa Willemstad
 
Lori e Carlo
 
Y2K e Amaltea al pontile di Curacao Marine
 
E alla fine arriva la prima settimana di Settembre. Y2K viene alata tramite il particolare sistema con carrelli utilizzato qui a Curaçao Marine e sistemata per trascorrere un lungo periodo lontano da noi.
 
Y2K pronta per alaggio
 
Y2K sul "carrellone"
 
La prepariamo togliendo tendalini, vele, generatore eolico, sprayhood e tutto quanto può volare in caso di venti forti o rovinarsi al caldo dei tropici. “Impacchettiamo” bene anche il nostro dinghy adagiandolo capovolto a prua e coprendolo ben benino con un telo. Il fuoribordo se ne va in rimessa.
Siamo pronti a partire, ma mica poi tanto. Il pensiero di lasciare la nostra piccola da sola e a così tanti chilometri di distanza ci mette un pochino di inquietudine.
 
Il volo KLM ci riporta a Milano via Amsterdam, insieme a Lori e Carlo che se ne tornano poi a Bergamo. Y2K ci aspetta tranquilla fino al 20 Ottobre, giorno del nostro ritorno a Curaçao.
 
Oggi, giorno in cui scriviamo, è il 6 Novembre e siamo di nuovo qui. Tanti lavori da fare prima della prossima avventura oceanica. Fa un caldo impossibile da descrivere, ci gocciolano le sopracciglia da quanto sudiamo (non è uno scherzo eh ? Proprio goccioloni che si infilano fin dentro agli occhi e bruciano da paura Surprised smile), abbiamo vissuto 10 giorni a bordo mentre Y2K era in secca con 38,8° C e zero vento. Abbiamo ritrovato gli amici di Amaltea, abbiamo trovato gli amici Raffaella e Giovanni di “Obiwan” che non vedevamo da molti mesi.
 
Previsioni del tempo Curacao
 
Ed eccoci qua, sempre come direbbe il caro Massimo, un po’ bianchicci, un po’ troppo “diversamente magri”. Y2K si sta facendo bella per il Pacifico e anche noi. Stiamo piano piano ritrovando la forma smaltendo tutta la ciccia accumulata in due mesi di cene all’Italiana e di chilate di dolcetti con i fichi della nostra amata Sicilia.
 
Da adesso i nostri post saranno rigorosamente “live” Smile Seguiteci.

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