BVI – Saint Martin Vs. Imperia – Calvi

Siamo sicuri che i nostri lettori non stiano strabuzzando gli occhi ?

Ma che legame c’è fra le due rotte ? Sono talmente tanto lontane che non hanno modo di essere correlate. Forse la direzione ? Le miglia percorse ?

BVI - St. Martin
 
Aregai-Calvi
 
La prima immagine riporta la rotta fra l’isola di Virgin Gorda e l’Isola di St Martin, ci troviamo nel mar dei Caraibi, in una delle zone delle Antille più suggestive e nelle quali abbiamo, recentemente, passato molto tempo.
 
La seconda immagine riporta la rotta fra un porto in Liguria, Marina degli Aregai, e Calvi in Corsica, una rotta che abbiamo percorso moltissime volte, così come molti amici che hanno la barca ormeggiata in Liguria o Costa Azzurra.
 
La seconda rotta è stata un pochino il nostro primo Everest da scalare. Nel 2000, con la nostra prima barca ci accingemmo a percorrere queste 90 miglia con grande timore, deferenza ed attenzione. Scegliemmo un giorno di calma piatta, partenza alla mattina alle 5.00 arrivo poco prima del tramonto a Calvi, dopo oltre 12 ore di smotorata. Quella volta arrivammo contenti e ricordiamo che stappammo una bottiglia di spumante per aver scalato il nostro Everest. Dopo quella volta per molti anni, quella tratta coincideva con la nostra vacanza estiva, era diventata una abitudine ed un tratto di mare conosciuto, soprattutto per la distanza ed il tempo necessario a coprirla.
 
Per molte persone, ne parlammo con Roberto e Tita del Blog della Vela durante la nostra traversata atlantica, la rotta Liguria-Corsica oppure Costa Azzurra-Corsica è un po’ il termine di paragone per identificare un tratto di mare di circa 80/90 mg da farsi con una certa attenzione in un certo lasso di tempo, è come diventato un termine di paragone, una distanza ben conosciuta e compresa dalle tante volte che si è percorsa.
 
Per chi ha la barca in Liguria è questo il tratto che distingue una certa misura, forse per chi ha la barca in Adriatico è l’attraversamento verso la Croazia, sta di fatto che tutti noi abbiamo una unità di misura che identifica una certa distanza da coprire in mare.
 
Per noi sono queste 90 miglia tra la Liguria e la Corsica.
 
Qualche giorno fa, quando è venuto il momento di attraversare l’Anegada Passage, il tratto di mare fra Virgin Gorda e St. Martin, ci è venuto spontaneo dirci: “sono circa 80 miglia come andare in Corsica”. Ecco, questa affermazione ci ha automaticamente raccontato tutto. Sapevamo che se partivamo al mattino presto saremmo arrivati per il tramonto, se partivamo la sera saremmo arrivati di primo mattino. Non serviva altro da aggiungere.
 
E così è stato, siamo partiti al mattino molto presto e siamo arrivati la sera verso le 21, solo che alle Antille, non c’è luce come in Europa d’estate.
 
Peccato però che la navigazione è stata decisamente diversa.
 
In Liguria mai ci saremmo sognati di partire con una previsione di vento da E-ESE di 13/15kt e mare di 1,5/1,8 mt. Significa una bolina stretta oppure una smotorata con vento in faccia. Avremmo atteso un classico NW o un più raro NE oppure una piatta mediterranea. Invece qui era un prezzo da pagare.
 
In questo periodo, al nord delle Antille è abbastanza normale avere vento da SE, fra 15 e 20kt. Così quando abbiamo visto la previsione di un vento leggermente più a EST e più debole del normale, non ci siamo fatti scappare la possibilità, noi come tanti altri equipaggi che hanno deciso di partire quel giorno e con cui abbiamo scambiato due chiacchiere alla dogana delle BVI di Gun Creek.
 
Purtroppo la traversata è stata un pochino diversa, il vento inizialmente era si di 13/14kt, ma da SE, dalla direzione dove dovevamo andare, poi si è intensificato sino a 15/17kt. Pertanto senza aver voglia di bolinare, non ce l’ha ordinato il medico, con una mano alla randa ed il santo Yanmar, ci siamo messi a fare un bordo molto stretto verso SSE in modo tale da avere un aiuto dalla randa e prendere le onde al mascone.
 
Parliamo delle onde, tutti, noi compresi, ci aspettavamo in Atlantico un’onda lunga, dolce da cavalcare… AHAH, sembra un scherzo, ma non l’abbiamo ancora vista, se non con 35 kt durante la traversata atlantica. Qui invece abbiamo trovato un’onda corta, ripida ed incrociata che faceva sbattere la barca e non le consentiva di accelerare.
 
Alle 17.00 ora locale, al classico appuntamento radio in SSB con la ruota Italiana, raccontavamo della nostra noia ed irritazione per questa navigazione, Vincenzo, che stava navigando verso le Azzorre ci dice scherzando: “qui ci sono 50kt, onde di 5 mt e qualcuna birichina più alta, vuoi fare cambio ?”. No Grazie !
 
Siamo arrivati a St Martin stanchi e annoiati da una navigazione stupida e poco confortevole, ma sapevamo che era IL prezzo da pagare per andare a Sud e tutti coloro ai quali l’abbiamo raccontato ce l’hanno confermato.
 
Durante la navigazione pensavamo al fatto che mai e poi mai saremmo partiti per la Corsica con questa meteo, ma oggi lo facciamo, anche annoiandoci e imprecando contro le onde ed il vento che arrivano dal verso sbagliato. Forse un giorno riusciremo anche a navigare con 50 kt, scherzando e con il sorriso sulle labbra come Vincenzo.
 
Ci siamo resi conto che quello che ci faceva paura anni fa, oggi è solo sicurezza e determinazione ad andare avanti in ciò che facciamo e perseverare nel nostro sogno.
 
Andiamo avanti con l’umiltà di chi sta imparando e sta percorrendo una strada che molti hanno fatto prima di noi e dai quali possiamo solo imparare e che possiamo solo ringraziare per averci insegnato qualcosa.
 
E voi ? Il vostro Everest qual’é ?
 
Max
 
Le carte sono state ‘catturate’ dal sito Navionics.

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