Verso Gibilterra: da Trapani a Villasimius

Dopo più di un mese in cui l’anticiclone africano rimane stabile e solido sul Mediterraneo, la situazione cambia drasticamente a metà Agosto, esattamente quando abbiamo pianificato di lasciare Trapani. L’anticiclone comincia ad indebolirsi, arrivano perturbazioni Atlantiche e fronti freddi.

Tentiamo di partire una prima volta il giorno di Ferragosto, ma al largo di Levanzo ci ritroviamo ad affrontare un orrendo mare da Ovest – più di due metri di onda ripida e odiosa – e vento contrario. Percorrere 150 miglia con queste condizioni meteo, senza avere in effetti nessuna fretta, vuol dire volersi del male. Ripieghiamo su Cala Fredda, a Levanzo, dove prendiamo una boa e ci godiamo la giornata e il panorama.

La mattina successiva arriva un forte vento da SW e porta con se una serie di nuvoloni neri che non promettono niente di buono. Lasciamo Cala Fredda e ci ridossiamo a Cala Rossa di Favignana. Ci prendiamo un notevole acquazzone mentre aspettiamo pazienti che tuoni e fulmini passino oltre.

Il SW cede, le nuvole passano. Rimane ancora l’orrendo mare da Ovest, ondoni lunghi e continui che entrano nella baia e ci fanno rollare come pazzi. Decidiamo di spostarci altrove, ma le Isole Egadi non offrono un buon riparo in caso di venti forti e mare formato da W. Così decidiamo di rifugiarci all’interno del Porto di Trapani e ancoriamo nell’area che si trova davanti alla Colombaia. Sono circa le 22:30, ceniamo  e ci godiamo – per puro caso – un bellissimo spettacolo di giochi d’artificio che ha inizio a mezzanotte.

Il mattino seguente siamo freschi e riposati ma ci attende una brutta sorpresa non appena mettiamo piede in pozzetto per fare colazione: il nostro nuovo fuoribordo è sparito. Ci rendiamo conto dalle impronte di scarponi sulla poppa, dai segni di vernice blu e dall’asta della bandiera piegata, che durante la notte qualche “simpaticone” ci ha abbordato e ha prelevato il fuoribordo. Siamo amareggiati e dispiaciuti. Altro sbattimento, altre noie – ci tocca andare in questura a Trapani e sporgere denuncia… e meno male che all’ultimo momento decidiamo di imbarcare il vecchio fuoribordo Suzuki 2,2 altrimenti erano cavoli amari – e soldi volatilizzati nel nulla…

Intanto il meteo continua ad essere instabile, tuttavia intravediamo una possibile finestra fra il 18 e il 19 Agosto che promette aria da Sud. Finalmente si parte. Issiamo l’ancora intorno a mezzogiorno e dirigiamo verso l’uscita del porto. Salutiamo Michela e Riccardo di Clandestino a bordo e incontriamo anche Antonella e Stefano a bordo di Cautha pronti a veleggiare verso le Egadi.

Y2K lascia Marina di Levante

E così lasciamo Trapani, le Egadi, la Sicilia, così inizia la nostra nuova Avventura. Volgiamo la prua in direzione Villasimius, Sardegna. Percorriamo le prima miglia a motore, il vento è debole. Al largo di Marettimo entra un be SE, riusciamo ad aprire le vele e a navigare al lasco. Il SE ci accompagna per buona parte della notte, poi comincia a girare da S, si attenua, si mette a SW e quindi muore del tutto. Proseguiamo con randa e motore.

Verso Villasimius

Alla nostra sinistra vediamo scivolare via verso sud una serie infinita di temporali, vediamo i fulmini, sentiamo i tuoni. Fortunatamente nessun temporale attraversa la nostra rotta, il cielo è sereno, non c’è luna e possiamo ammirare lo stupefacente spettacolo della Via Lattea.

Verso le 4 del mattino ci becchiamo qualche scroscio di pioggia da un paio di nuvoloni sporadici, ma in breve tempo è di nuovo sereno. I bollettini meteo che si susseguono sono scoraggianti: burrasche e temporali un pò dappertutto. I grib che consultiamo ci danno un quadro più incoraggiante per quanto riguarda l’area in cui stiamo navigando. Troveremo un pò di W-NW vicino alla Sardegna.

Arriviamo in vista di Cala Giunco e come previsto ci becchiamo un bel W di 20k sparato sul muso. Percorriamo le ultime miglia contro vento e con mare contrario. Finalmente, verso mezzogiorno del giorno 19 Agosto, filiamo l’ancora in 6 mesi di acqua trasparente. Siamo di nuovo in Sardegna.

Cala Giunco - Villasimius

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La bella foto di Y2K che lascia il suo ormeggio del Marina di Levante a Trapani – la bandiera della ARC issata sotto la crocetta di sinistra – ci è molto cara. E’ un simbolo, la prima pagina di un libro fatto di tante pagine ancora non scritte. Per questo e per tante altre cose, non ti ringrazieremo mai abbastanza per averla scattata cara Maria.

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