Estate 2010 – Giorno 11 e 12 – Isole dei Ciclopi, Porto di Catania, baia di Brucoli

Dopo aver acquistato le ultime provviste fresche, lasciamo il nostro ormeggio nel Marina di Riposto e ci dirigiamo al pontile carburanti per fare rifornimento. Le pompe non possono essere attivate, c’è l’autopompa che sta riempiendo i serbatoi principali, dobbiamo attendere. Rimaniamo ormeggiati ai carburanti per una buona oretta sotto un sole cocente.

Una volta riforniti, lasciamo il Marina e dirigiamo la prua verso  Aci Trezza. Vogliamo dare un’occhiata – da lontano per carità – alla vietatissima riserva marina Isole dei Ciclopi. Una volta giunti a destinazione, riusciamo a dare ancora su un fondale di sassi e rocce nella Zona C della Riserva, ridossati da Capo Molini. Ci facciamo uno splendido bagno e ci prepariamo il pranzo. Leviamo l’ancora nel tardo pomeriggio non senza qualche difficoltà visto che la nostra delta si insinua fra due grosse rocce e si interstardisce a non voler venire via.

I Ciclopi
Aci Castello

Ci piacerebbe visitare Aci Trezza e Aci Castello, ma di trovare un buco nel porticciolo non se ne parla neanche quindi proseguiamo verso Porto Ulisse. Una volta entrati nella baia del porto notiamo subito la totale assenza di barche a vela. Probabilmente ai pontili non c’è sufficiente fondo, comunque nessuno si fa vivo, ne’ risponde alle nostre chiamate sul VHF. Siamo costretti a volgere la prua verso il Porto di Catania, noi avremmo preferito ormeggiare in un porto un pochino più caratteristico e non in un grande approdo commerciale, ma questo è quello che passa il convento.

Una telefonata al nostro amico Cicciopettola ci aiuta a trovare una soluzione: il nostro amico ci suggerisce di contattare Nunzio di VeLista. Nunzio è di Catania e tiene la propria barca all’interno del grande bacino portuale. Certamente ci darà qualche dritta.

Chiamiamo così Nunzio che – anche se preso un pò alla sprovvista visto il preavviso praticamente nullo – fa i salti mortali per ospitarci presso il suo circolo velico, il Tamata. Detto, fatto: entrati nel Porto di Catania e giunti in vista del pontile del Tamata, Nunzio è già lì che ci aspetta e ci fa ormeggiare in testa al pontile sulla nostra ancora. Grazie a Nunzio e grazie ai gestori del Circolo per l’ospitalità.

Y2K ormeggiata in testa al pontile presso il Circolo Velico Tamata

Ceniamo a bordo, la sera è davvero calda e ne approfittiamo per goderci un pò di buona musica jazz eseguita da un gruppo che si sta esibendo proprio sul molo del porto accanto al nostro ormeggio.

La mattina dopo telefoniamo ai due marina di Siracusa: vogliamo cogliere l’occasione per fermarci almeno un paio di giorni per visitare la città e le sue antiche vestigia. La risposta da entrambi i marina è la stessa: niet, nulla, absolutamente tutto pieno… “e sa c’è il Ferragosto di mezzo e abbiamo già numerose prenotazioni..” – già il Ferragosto… tutti diventano matti, ci piacerebbe barricarci all’interno di un bunker per uscirne solamente a giochi fatti, cioè due giorni dopo.

OK dobbiamo ripiegare. Sicuramente non vogliamo saltare Siracusa  quindi scegliamo di girovagare per rade, far passare “il Ferragosto” e riprovare con i marina della città. Chiediamo lumi a Nunzio che ci consiglia di tentare con la baia di Brucoli. Fra l’altro il paesino si estende all’interno di un fiordo assolutamente da non perdere. Purtroppo non c’è sufficiente fondo per Y2K, ci accontenteremo di visitarlo con il gommone.

Lasciamo il centro velico Tamata verso le 10:30 e ci mettiamo in rotta per Brucoli. Fuori c’è uno scirocchetto invitante sui 10 nodi, svolgiamo il genoa e facciamo un bolinone largo procedendo sui 5-6 nodi. “Nando” è in acqua e produce ampere, la lenza è in acqua, ma non produce affatto…

Mano a mano che ci avviciniamo alla nostra destinazione lo scirocchetto si intensifica fino a 12-13 nodi, il mare è finalmente piatto e noi navighiamo che è un piacere. Alle 14 filiamo l’ancora nella baia e ci godiamo una spettacolare giornata di bagni fino al tramonto tanto è calda l’acqua del mare ed elevata la temperatura esterna.

La baia di Brucoli

Siamo ancora indecisi su cosa fare domani, se rimanere dove siamo oppure spostarci più verso Augusta per esplorare le baie e nel frattempo avvicinarsi a Siracusa. Vedremo.

Fair winds and calm seas a tutti.

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Meteocartoline
13 anni fa

ciao Max.
Siracusa ai miei tempi aveva una lunghissima banchina 'libera' proprio sotto Ortigia. dai ancora e cime in banchina, sulla passeggiata cittadina. Occhio pero': a noi salirono a bordo e rubarono le canne da pesca (2001).

francesco

cicciopettola
13 anni fa

è talmente off limits l'Amp dei Ciclopi che di notte ci vanno a pescare o sganciare rifiuti sul fondo (pneumatici e batterie visti con i miei occhi, qualche anno fà in immersione..)
sigh…… :((

Unknown
13 anni fa

non capisco ma i fondali non erano bassi?
ti sei fermato nella baia accanto . yes?
vi leggo e mi segno i wp.
non si sa mai! 🙂
bravi
sergio setorc