Verso Gibilterra: dall’Isola di San Pietro a Minorca

Dopo due giorni trascorsi ormeggiati a Marine Sifredi, a fare i turisti a zonzo per la bellissima Carloforte e ad aspettare condizioni meteo favorevoli, il 25 Agosto dopo spesa, pieno di carburante e di acqua lasciamo il marina e filiamo l’ancora nella deliziosa baietta di Punta Nera.

Passiamo la giornata facendo bagnetti e tuffi, ci rilassiamo mentre soffia un bel NW. La finestra meteo che ci permetterebbe una traversata propizia verso le Isole Baleari è per il giorno successivo, tutte le previsioni meteo  e i grib che consultiamo sono concordi nel dare un N-NE in rotazione da E–NE. Praticamente è perfetto per un bel lasco.

Issiamo l’ancora la mattina del 26 Agosto verso le 8, prua su Minorca che raggiungeremo dopo circa 36 ore di navigazione calcolando una velocità media di 6 nodi.

Appena fuori dal ridosso di San Pietro ci troviamo con un bel Nord fresco sui 15 – 18kt. Apriamo randa e genoa e si va così di bolina larga con un mare piuttosto formato. OK tanto poi gira a E-NE…

Invece il N rinfresca ancora e prendiamo una mano alla randa. Andiamo come dei razzi, è vero, teniamo una media di 8 nodi, siamo di bolina. Bhe tanto è temporaneo perchè entra l’E-NE…

Il Nord continua imperterrito (limorta##i sua…) continuiamo a bolinare belli sbandati ma molto veloci. Dell’E-NE non c’è traccia alcuna nonostante continui ad essere previsto da tutti gli algoritmi di previsione del globo terracqueo.

Il leitmotiv della traversata diventa: “ Allora, ha girato a E-NE ?” – “No” – “Mavadavia#####” il tutto ripetuto ogni 30 minuti circa…

Verso il tramonto il Nord – che tanto gira a E-NE – si attenua e apriamo tutta randa. Il resto della serata passa totalmente privo di eventi, si bolina con mare formato. Ceniamo e ci prepariamo per la notte riprendendo una mano alla randa e attivando il nostro Obi-Wan (il radar Sorriso).

Verso le 21 ci sentiamo chiamare sul canale 16 del VHF: “Y2K, Y2K da Videlle”. Incredibile ! E’ Filippo ! Caro amico skipper di una barca a vela di 20 metri – Videlle appunto – conosciuto a Trapani. Ci ha visti sul radar e conoscendo la nostra destinazione ha pensato fossimo infatti noi. Siamo contenti, ci facciamo una bella chiacchierata, scambiamo qualche battuta, qualche consiglio – lui è di rientro in Sicilia dopo un bel periodo trascorso alle Baleari.  Ci salutiamo con la promessa di mantenerci in contatto.

E’ buio, iniziamo i turni. Il Nord muore totalmente e accendiamo il motore. Del E-NE manco l’ombra. Smotoriamo tutta la notte illuminati dalla luna. Non è ancora piena del tutto ma è così luminosa che si potrebbe tranquillamente leggere un libro.

Il mattino del 27 Agosto ci ritroviamo con – nientepopodimeno che – l’E-NE !!!! Ma è talmente debole che non ci permette di aprire le vele, così continuiamo a motore.

Incontriamo un gruppo di delfini mattinieri che rimangono a giocare con noi per una decina di minuti.

Avvistiamo Minorca circa alle 10, mancano 20 miglia all’ingresso del fiordo di Port Mahon.

Regata Copa del Rey - Minorca

Al nostro arrivo, proprio sullo specchio acqueo di fronte a Mahon, una flotta di splendide vele d’epoca si dà battaglia in una regata. Una di queste bellezze ci sfila a dritta, è Italiana. A bordo notano la nostra bandiera e cominciano i grandi saluti.

Regata Copa del Rey Panerai

Alle 14:00, dopo circa 200 miglia, filiamo l’ancora in 5 metri di acqua a Cala Taulera, subito a Sud di Port Mahon.

Cala Taulera - Minorca

Guardiamo sul plotter la nostra rotta, guardiamo indietro ad una Terra che lasciamo per un pò. Arrivederci Italia, nostro bellissimo e amatissimo Paese. Se solo tu potessi capire il grande regalo che la natura ti ha offerto, il tuo mare splendido, le tue coste, se potessi amare noi “barcaioli” nella stessa misura in cui noi “barcaioli” amiamo te… Siamo in Spagna dove il Tricolore a poppa è davvero – e finalmente – motivo di orgoglio.

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