11 Dicembre 2015 – Ore 02, minuti 55, secondi 31. I nostri numeri del lotto.

Ed eccoci qui, l’ultimo giorno di navigazione, ovvero il 10 Dicembre, lo trascorriamo rollando come sempre, ma con un occhio fisso sul plotter, sul quel dato malefico “Distance to Waypoint”. Un numerello che si assottiglia sempre di più col trascorrere del tempo, come è invece inversamente proporzionale l’ansia che ci cala addosso. Siamo quasi ossessionati dal quel cavolo di numerello.

Vado io al plotter, smanetto e leggo 26 miglia, poi Roby si affaccia da sottocoperta “Quante miglia mancano ?” 24 miglia risponde Max smanettando anche lui sui pulsanti del display. Poi Max chiede “No aspè, quante miglia mancano ?” 23 miglia risponde Tita cliccando anche lei sul plotter. Passa un po’ di tempo, io chiedo “OK adesso quante miglia mancano ?” 22  risponde Roby. “Ma sei sicuro ?” dico io, “ma è passato un sacco di tempo”. “Controllo” dice Roby attaccandosi al plotter. “Max quanto manca ?” Max risponde “20 miglia ora”. “Cavolo” dice Tita. “E adesso ?”

E avanti così per delle mezzore finché all’ennesima domanda risponde direttamente il plotter piazzando uno stizzito e chiaro messaggio a tutto schermo “FANKULO A VOI ! IO ADESSO STO IN SCIOPERO ! P.S. mancano sempre ste 20 MIGLIA !!!! ADIEU”. Preoccupati per le velleità del plotter, lo rassicuriamo con parole dolci che non chiederemo mai più quanto manca e ci zittiamo tornando ai nostri compiti con le orecchie basse.

Siamo velocissimi le previsioni meteo danno un calo dell’aliseo che invece si mantiene sui 20 nodi di media con punte di 22 (congrats al mega weather forecaster della ARC). Cala l’oscurità, la nostra ETA – verificata con connessione satellitare ai dati ARC per via dello sciopero del plotter – è per il mattino presto /notte bho ?! dell’11 Dicembre. Peccato arrivare di notte, peccato davvero, ma Y2K è stata una vera lippa, una Gagliarda (Copyright ZoomaX, all rights reserved).

Improvvisamente notiamo un chiarore verso prua, sono le luci della Martinica… cioè è davvero la Martinica, quell’isola Caraibica lontana millemila chilometri da casa ? L’ansia a bordo cresce. Io vengo pervasa dalla mia ossessione di sempre, da quando ho una barca. Una burrasca ? No. L’Oceano Atlantico ? No. I groppi ? No. Disalberare ? No…. Il temibilissimo ormeggio in banchina. Comincio a martellare Max con le mie domande più o meno retoriche alle quali mi rispondo da sola mentre il marito mi lancia sguardi da serial killer e tenta di intromettersi nella conversazione fra me e me stessa con scarso successo… tanto ho ragione io, atterrare in un porto sconosciuto, di notte poi, contuttostominkiadivento. Sarà il disastro.

Maciniamo miglia su miglia, verso l’una di notte cominciamo a intravedere le luci di Santa Lucia, mancano 10 miglia a Pigeon Island (Isola del Piccione in Italiano, nome splendido…) un isolotto che delimita la baia di Rodney Bay e a bordo siamo messi male dal nervosismo. Potremmo farci di valium – presente nella farmacia di bordo – ma forse non è il caso.

Non dormiamo, o meglio, facciamo turni di 30 minuti così ciascuno può ronficchiare per circa un’oretta. Turni che ovviamente saltano dopo poco. C’è chi comincia a piangere, c’è chi beve litrate d’acqua, c’è chi espone la strategia per cambiare le mura al Genoa, metterci al lasco e mettere il tangone a riposo – inascoltato da tutto il resto dell’equipaggio di nervosi.

Alla fine dobbiamo davvero stringere il vento e cambiare le mura al Genova perché taglieremo il traguardo di bolina. Così eseguiamo la manovra, ma senza mettere a riposo il tangone perché c’è troppo mare.

Proseguiamo al lasco. A due miglia da Pigeon Island chiamiamo sul VhF “ARC Finish Line” per confermare il nostro avvicinamento. Ci risponde una voce femminile “Y2K, Y2K this is ARC Finish Line, call me be back as soon as you pass Pigeon Island so we can turn on the flashing orange light for you” (Y2K qui è la ARC Finish Line, richiamateci appena passate l’isolotto Pigeon così possiamo attivare la luce arancione lampeggiante sul traguardo”. Ci sentiamo FIGHISSIMI (oltre che nervosissimi).

E proprio mentre manovriamo per metterci di bolina, che succede ? Un GROPPODELCAVOLO !!! E non poteva mancare il groppo all’arrivo con il suo bel rinforzino di vento e io che già stavo in sclero per l’ormeggio, attacco con “vedi Max ?? VEDI ? VEDI ??? Non ce la faremo mai ! E adesso ?!?” Max mi ignora (forse giustamente… no aspè, giustamente un cavolo). Poi si scatena un mezzo diluvio (e io che impreco) nell’esatto momento in cui ci si avvicina il gommone ufficiale ARC per farci le foto.

Ci siamo sempre detti “Oh raga, all’arrivo tutti vestiti uguali con la divisa eh ?”, invece ci ritroviamo tutti vestiti alla sconvolta, semipigiamati, ma chissenefrega.

Ci chiamano dalla ARC Finish Line perché hanno visto le luci di via, confermiamo che abbiamo doppiato Pigeon Island e ci fiondiamo di bolina-col-groppo verso la linea di traguardo mentre dal gommone ci scattano le foto. Sappiamo di avere un’espressione sconvolta, chissà che roba terribile quelle foto ! Mha !

Alla fine dal VhF ci arriva la solita voce femminile: “Y2K, Y2K, you have crossed the finish line. You have completed the Atlantic Crossing. Welcome to St. Lucia !” (Y2K hai tagliato la linea di traguardo, hai completato la traversata dell’Oceano Atlantico. Benvenuti a Santa Lucia).

SIAMO ASSOLUTAMENTE FIGHISSIMI ! A questo punto le emozioni sono fortissime. A bordo urliamo, piangiamo, saltiamo, ridiamo e poi ancora urliamo, ci spariamo il cinque, piangiamo ancora. Non ci possiamo credere, ce l’abbiamo fatta. Un sogno divenuto realtà.

Ancora frastornati, chiudiamo il Genoa, ammainiamo la Randa, riponiamo il tangone, facciamo pulizia in coperta sistemando cime, ritenute e cimette (intanto piove e tira vento eh ?) eppoi tiriamo fuori i parabordi e le cime di ormeggio e seguendo le istruzioni sul VhF di ARC Berthing (la ARC si preoccupa anche dei posti barca qui in questo periodo) cominciamo il nostro avvicinamento al Marina di Rodeny Bay.

E’ buio pesto e l’entrata nel porto non è proprio facile – io lo sapevo, l’ho sempre saputo – ci fidiamo delle boe rosse e verdi e della cartografia (assolutamente precisissima) del nostro plotter che anche lui per l’emozione ha deciso di sospendere lo sciopero e festeggiare con noi.

Ci viene assegnato il posto B16, ormeggiamo assolutamente senza problemi nonostante le mie previsioni apocalittiche. A terra ci aspetta il comitato di benvenuto, ARC e qualcuno dell’ufficio del turismo di Santa Lucia. Scendiamo sul moletto, ci tremano le gambe e siamo talmente instabili da doverci sostenere a vicenda.

Ci offrono un Rum Punch ghiacciato che nonostante l’ora beviamo allegramente (la pagheremo tutti l’indomani con mal di testa epici) e un bellissimo cesto di frutta locale. Ci fanno le foto – con le nostre belle facce sconvolte e allucinate – ci danno il benvenuto.

Fa un caldo pazzesco,  forse è il Punch Rum, rientriamo in barca e… SIAMO FERMI. Cioè, Y2K non rolla, non si impenna. Il frigo si apre facile, la porta del bagno pure ! Non dobbiamo tenerci i bicchieri dell’acqua, il tavolo non ci vomita in grembo piatti, bevande e spaghetti. SIAMO FERMI.

Attiviamo la wi-fi, i telefoni, facebook, twitter, leggiamo la posta. E’ tardissimo/prestissimo quando andiamo a dormire, nel letto siamo dritti, il letto non ci catapulta via, non devo incastrarmi fra cuscineria del pozzetto, mega borsone imbottito del drone di Max (si perché c’è anche lui eh ?) e paratia della cabina. Siamo fermissimi, immobili.

Comincio a perdere conoscenza e mentre mi addormento mi pare di sentire Y2K dire “mbè ? e allora ? Che sono ste cime ? Perché sto ferma ? Che minkia è ? Un porto ? Nonono NO io voglio andare a 9 nodi eh ? Ci siete ? Alloraaaaa ? ALLORAAAAAA ?” Stai serena, le dico telepaticamente, sei nel Mar dei Caraibi, ancora che hai visto ?!

Eggià, siamo ai Caraibi, con la nostra Y2K. So che mi ripeto, ma una cosa del genere a pensarla qualche mese fa, mi scappava da ridere forte.

18 giorni in Oceano, 11 Dicembre 2015, ore 02:55:31 questi sono i nostri numeri (del lotto… se volete giocarli… ma anche no, che se poi vincete milioni di euro ci rimarrei malissimo e vi maledirei per sempre ! J scherzo… ma forse no… J ), numeri in qualche modo riflessi sul calendario di bordo dove ogni giorno circolettavo la data indicando le miglia mancanti.

Calendario

Le mie conclusioni sulla traversata Atlantica ? Sicuramente un’esperienza unica per un velista. Certamente non “facile”. E’ una sfida che può rivelarsi importante dipendentemente dalle condizioni meteo-marine.

Regala emozioni difficili da descrivere a parole, sensazioni che vanno da “Ma chi minkia me lo ha fatto fare, quanto rolla, stomalissimo, un mese così ????” a “che meraviglia, i pesci volanti, i tramonti, i cieli stellati, Y2K che vola su andatura portante, i Caraibi !!!” Comunque tutto bellissimo. E qui ci rendiamo conto di essere fortunati perché il nostro sogno lo abbiamo realizzato davvero.

E adesso, finita la ARC – che fra l’altro noi raccomandiamo assolutamente per l’organizzazione impeccabile che aiuta molto chi affronta l’Oceano per la prima volta, ma seguirà post – Y2K ci accompagnerà nella nostra avventura, appena cominciata, qui alle Antille che racconteremo sul nostro blog e su facebook.

Per finire: grazie ai nostri cari a casa e a voi carissimi amici per averci seguito e averci spronato con i vostri messaggi, una vera gioia riceverli al mattino dopo una notte di guardie. Grazie per l’affetto e l’incoraggiamento, grazie davvero per essere stati con noi, anche se virtualmente.

Siamo oceanici, fighissimi e gagliardi (Copyright ZoomaX, all rights reserved).

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Unknown
8 anni fa

Bravi navigatori oceanici !!! Complimenti a tutti !!! 😉

Unknown
8 anni fa

here we go….!!! non so mica che dire, forse il silenzio è meglio del parole a vanvera e scontate che ne uscirebbero. ma i sentimenti sono reali.

Unknown
8 anni fa

Ma quale unknown…. LIPPA!

Anonimo
Anonimo
8 anni fa

Congratulazioni, bravissimi!!!!
LKMB

Unknown
8 anni fa

TROPPO BELLO! Troppo bello continuate il giro vi prego che mi diverto troppo 🙂
Bravi tutti e complimenti ad Aleper lo spirito l'autoironia e le divertentissime astrazioni . W Y2K

Giuliana Ciacchi
8 anni fa

Vi amiamo.

Assolutamente !!!

"Paddy boy"

Daphnia
8 anni fa

Da copiare …
Non posso più fare a meno!