Trapani – Trieste. Quarto giorno di navigazione.

La notte passa in modo molto tranquillo.

I turni si succedono con tranquillità. Tutti dormiamo molto bene, il mare è calmo, poco vento. Solo davanti a Brindisi un po’ di traffico ci distoglie la tranquillità della notte. È lunedì 22 ottobre, quando mi alzo dal letto verso le 8.00, uscendo in pozzetto per salutare i ragazzi, é impossibile non osservare le facce soddisfatte e sorridenti di Mik e Paolo. Stanno combinando qualcosa. Lo so! È certo!Ecco!

Hanno già pescato 2 tonni e sono in pieno furore agonistico.

Questa giornata la definirei la giornata del tonno! Le canne continuano a partire, il suono del mulinello la farà da padrone insieme ai gridolini eccitati e le urla di soddisfazione dell’equipaggio. Qualcuno intona anche a qualche canzone. Paolo ha dimostrato una abilità incredibile nella pulizia del pesce, sembra non aver mai fatto niente altro nella vita. 🙂 Sono stati catturati, tonni palamite, tonni alletterati e sgombri.

Sono pronti in freezer per una mega grigliata con gli amici di Porto San Rocco la sera del nostro arrivo. Durante una ripartenza post-cattura notiamo che il motore fatica a salire di giri. Proviamo quindi la retromarcia, il motore funziona bene, sale di giri immediatamente, sicuramente abbiamo qualcosa nell’elica. Bene chi fa il bagno? C’è chi dice che dovrebbe essere il più vecchio, c’è chi dice che dovrebbe essere il più giovane, ma alla fine quando si dice che dovrebbe essere l’armatore nessuno si oppone nemmeno l’armatore stesso 🙂

Indossata la muta, la temperatura dell’acqua è di 20 gradi circa, mi fiondo in acqua. Noto subito una rete di plastica intorno all’elica, prendo il coltello e in pochi secondi libero l’elica. È stato facile perché la rete era solo bloccata nelle pale impedendo loro di girarsi in modo corretto.

L’elica ha anche dei denti di cane, mi faccio passare la spatolina e in due tre immersione di pochi secondi pulisco al meglio l’elica. Faccio molta fatica ad immergermi, la muta non aiuta, inoltre c’è anche una forte corrente che mi spinge indietro. Doccia calda e via verso bari.

Il motore ora risponde alla perfezione, chissà da quanto avevamo quella rete che non permetteva all’elica di lavorare bene. Sicuramente il consumo elevato di carburante era una conseguenza di questo. Vedremo a Bari se i consumi saranno scesi.

Per pranzo Paolo prepara uno dei tonni alla Pantesca, con cipolla, aglio, capperi, olive e pomodoro il tutto poi spruzzato con vino bianco e quindi prezzemolo a fine cottura. FANTASTICO! Bravo Paolo.

Arriviamo a Bari, porto nuovo. Chiamiamo Compamare Bari per richiedere l’autorizzazione ad entrare per fare rifornimento. Appena salutato Compamare ci contatta sul 16 l’addetto del distributore che ascoltata la nostra conversazione precedente ci ha indicato come raggiungere la sua banchina. Facciamo il pieno di gasolio con 170 lt che con 22 ore di navigazione indica un consumo di circa 8 lt. Non molto meno, ma tenuto conto che la rete incastrata nell’elica l’abbiamo tolta solo la mattina, direi che abbiamo sicuramente trovato la causa. Vedremo la prossima volta per conferma.

In uscita richiamiamo Compamare Bari come da istruzioni per avvisarli della nostra uscita. Ci informano che se avessimo problemi ad uscire dal porto é disponibile il servizio piloti. :O

Ci mettiamo in rotta per la Croazia, isola di Vis, dove se necessario faremo gasolio. Appena ci allontaniamo dalla costa, le canne ricominciano a partire, sarà così sino al tramonto. Siamo in attesa di un pesce di taglia superiore che poi purtroppo non è arrivato.

Dopo una succulenta pasta con i broccoli, sparecchiamo, laviamo i piatti e cambiamo strategia. Il vento da NW sta aumentando. Non è l’ideale per noi, ci porterebbe più a Est della nostra destinazione, ma siamo stufi del motore. Prendiamo una mano alla randa, apriamo il Genoa e via.

Y2K viaggia bene, molto inclinata ma veloce. Stiamo più stretti possibile, gli strumenti indicano 31 gradi rispetto al vento apparente. Questo è anche il lato, mura a sinistra, dove la barca bolina meglio.

All’interno è difficile stare in piedi. Michele si sdraia nella cuccetta di prua, per il largo, puntando i piedi per non scivolare, io che dovrei dormire con lui non ho abbastanza spazio e mi sdraio quindi in quadrato sul divanetto di destra.

Sul mare cominciano a formarsi delle onde, il vento è ormai costante oltre i 15kt, ogni tanto la barca picchia molto forte la prua in acqua, facendo molto rumore, è davvero molto difficile dormire.

I turni si succedono senza problemi e solo alle 6.30 ormai in terra Croata il vento scompare quasi per incanto obbligandoci a chiudere il Genoa e ad accendere il motore. È stata una gran bella cavalcata.

Ultimi post

Ritorno alle Fiji

E già, quanto tempo è passato dall’ultimo aggiornamento di questo nostro blog, troppo! L’ultimo post raccontava di come finalmente fossimo in procinto di lasciare la

Leggi di più »
Subscribe
Notify of
guest
2 Commenti
Meno recenti
Più recenti Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Anonimo
Anonimo
11 anni fa

caspita se viaggiate!….siete "quasi" al traguardo…….complimenti per il racconto, traspare nelle parole il vero senso dell'avventura.
Vi invidio un casino!!

BV
teo4x4 ADV

Y2K
Y2K
11 anni fa

Ciao Teo,
si, viaggiamo bene e alla grande.
Peccato poco vento.
Max