21 Agosto – Gozo e il villaggio dei pirati (?).

La baia di Mellieha concilia proprio il sonno, ci facciamo una ronfata galattica. Al mattino, mentre facciamo colazione, si avvicina un tender. Proviene da un Dufour 425 maltese ormeggiato poco lontano da noi. Vediamo che la persona a bordo ha qualche difficoltà ad accendere il fuoribordo e che ad un certo punto ci rinuncia e attacca a remare. Ci rendiamo presto conto che sta venendo proprio da noi e la cosa ci incuriosisce. Afferriamo la sua cima e lo leghiamo a poppa. Il gentilissimo signore vorrebbe un nostro indirizzo di posta elettronica in quanto la sera precedente, più esattamente al tramonto, ha scattato qualche fotografia alla nostra barca e alla fine della vacanza avrebbe il piacere di inviarcela. Lo ringraziamo, gli diamo un nostro biglietto da visita e già che ci siamo gli diamo una mano con il suo fuoribordo ribelle.

Domato il ribelle e salutato il nostro nuovo amico, ci prepariamo per issare l’ancora, lasciare baia Mellieha e lanciarci all’esplorazione di Gozo. Mentre il Dufour maltese ci sfila sulla sinistra, ricambiamo il favore scattando a nostra volta qualche foto.

Quest’anno l’anticiclone è talmente ben posizionato che non vediamo un filo d’aria dalla burrasca di Lampedusa. Niente vento, mare olio e caldo allucinante fin dal primo mattino. Diciamo che per cazzeggiare di baia in baia la cosa non ci dispiace neanche un pò Sorriso

Raggiunta Gozo, costeggiamo tutta la parte a sud ovest. Gozo è assolutamente stupenda. Un’isola che sembra uscita da qualche libro di avventure piratesche o da qualche racconto favoloso, sullo stile de “Il Signore degli Anelli”. Le coste sono candide, a picco su un mare “bluissimo” e profondissimo anche ad un paio di metri dalla scogliera. Di tanto in tanto si apre una minuscola baietta il cui fondale è chiazzato da qualche macchia di sabbia turchese e dove è possibile dare fondo in 10/8 metri. Innumerevoli grotte fanno capolino dalla linea di costa, troppo invitanti per ignorarle. Decidiamo di esplorarle una per una non appena ormeggiati.

Gozo

Passiamo il villaggio di Xlendli che si sviluppa all’interno di un fiordo pazzesco ! C’è la ressa e passiamo oltre.

Coste di Gozo

Gozo

Volgiamo la prua verso la baietta di Dewira, a mezzo miglio a nord di Ras il-Wardjia. La raggiungiamo e rimaniamo a bocca aperta: la baietta forma quasi un cerchio perfetto e l’entrata è protetta da un isolotto roccioso – le cui pareti spigolose a picco sembrano letteralmente tagliate a mano con un coltello ! – chiamato “Fungus” (o il-Gebla tal-General… sì, sì, i nomi qui a Malta sono assolutamente impronunciabili, fra l’altro anch’essi danno a queste isole un non so che di fantastico).

Una volta dentro, diamo fondo in 9 metri – fondo di alghe e roccia, solo alcune in alcune parti, a destra della cala, è sabbioso – spegniamo il motore e rimaniamo in contemplazione. Il posto è stupendo e non aspettiamo un minuto di più: tutti in acqua con pinne, maschera e boccaglio.

Il mare è a 30°, trasparente. I fondali sono da film.

Gozo

Gozo

Dopo pranzo, partiamo alla scoperta delle grotte di Gozo a bordo del nostro tender. Ci facciamo ogni anfratto, entriamo in tutte le grotte, scattiamo innumerevoli foto. Ammiriamo la bellissima Azure Window, un arco di pietra immenso. Poi notiamo una grotta in particolare perchè in fondo, ma proprio in fondo, si intravede una luce. Siamo attratti e ci fiondiamo lì. Entriamo, la volta è altissima, l’ingresso è piuttosto stretto, ma poi si allarga sempre di più. Il cunicolo non è completamente dritto, fa una piccola curva. Continuiamo ad inoltrarci con il gommoncino. Poi ecco che rivediamo la luce che ci aveva colpito: la grotta ha un’uscita e qui, come per incanto, scopriamo un mondo fantastico. Il tunnel di roccia si apre su un incredibile laguna interna sulla quale si affaccia un piccolo villaggio di pescatori – ma potrebbe essere anche un covo segreto di pirati per la gioia della nostra super amica Maty Sorriso – rimaniamo a bocca aperta. Questa baietta ha il mare di color smeraldo, tante piccole barchette di legno, tipiche maltesi, galleggiano placide. Le casette del villaggio sono bianche con le porte blu… è davvero un altro mondo.

Azure Window

Usciamo e rientriamo in questa laguna più volte, non riusciamo a stancarci di ammirare il paesaggio. Una volta rientrati a bordo, ci documentiamo: praticamente senza saperlo, ci siamo imbattuti nella formazione geologica del mare interno di Gozo. Chiunque visiti queste isole, non può non visitare questa posto ! Merita assolutamente !

La giornata è stata davvero intensa, nonostante sia quasi il tramonto fa ancora molto caldo e noi continuiamo a tuffarci fino a che non siamo davvero stanchi Sorriso Ci prepariamo la cena godendo di un tramonto spettacolare.

Gozo

Gozo

Non appena l’ultimo raggio di luce scompare ed è buio, dalla costa cominciano a levarsi i versi di qualche animale notturno. Inizialmente pensiamo si tratti di pipistrelli, ma generalmente questi emettono una specie di squittio. In questo caso, invece, assomigliano a fortissimi vagiti di neonato (più o meno eh, perché non siamo mica in grado di descriverli…) che riecheggiano per tutta la baia.  Un Cyclades che è ormeggiato con le cime a terra e la poppa rivolta verso l’ingresso di una grotta, a notte tarda praticamente molla il suo ormeggio e scappa a centro cala. Probabilmente, essendo troppo vicini all’origine di questi “ululati” notturni, non riescono a prendere sonno oppure i bambini a bordo hanno paura. Bho ?! Noi, come quasi tutte le altre barche presenti, siamo ormeggiati più o meno a centro baia, sentiamo gli “ululati” ma non ci turbano più di tanto. Si tratta soltanto della proverbiale ciliegina sulla torta: un luogo fantastico DEVE essere abitato da esseri misteriosi Sorriso

Fungus Rock - Gozo

Ci addormentiamo ripromettendoci di documentarci riguardo agli animali che producono tali incredibili versi.

Fair winds and calm seas

————-

UPDATE 30 Agosto 2011

Grazie all’amica Amelia abbiamo individuato gli ‘”ululati” notturni.

Si tratta della Berta Maggiore o Calonectris Diomedea. Sinceramente, per nostra ignoranza, non credevamo fossero anche uccelli notturni, li abbiamo sempre visti di giorno.

Ecco qui sotto da YouTube il loro verso… provatelo ad immaginare in un momento di buoi assoluto con l’eco che le pareti a strapiombo della cala in cui eravamo ancorati produceva.

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Amelia
Amelia
12 anni fa

Ciao ragazzi,
probabilmente non vi ricordate di me, sono stata a bordo di Piccola P. a Giugno. Per prima cosa volevo complimentarvi con voi per il bellissimo blog…grazie ai vostri racconti e alla vostra passione ho veleggiato con voi per …le isole del mediterraneo!
Riguardo, invece, gli "ululati" che descrivete in questo post…credo proprio di sapere di cosa si tratta ("vagiti di neonato" sono una descrizione perfetta!)…Berte Maggiori – Calonectris Diomedea.
Assomigliavano a qualcosa del genere??? 🙂

http://www.youtube.com/watch?v=jhvRk8xmeAg

Y2K
Y2K
12 anni fa

Ciao Amelia,
ben ritrovata 🙂
Prima di tutto grazie per leggerci e per i complimenti che fanno sempre piacere 🙂
Riguardo ai nostri "animali misteriosi", hai proprio colto nel segno ! Abbiamo visto il video, sono loro, le Berte Maggiori ! Cavoli, di notte, al buio totale, ti assicuriamo che questi versi erano abbastanza inquietanti. Grazie per il suggerimento.

A presto
Ale