Panama – Isole Marchesi – Traversata Pacifico – Giorno 1

  • Ora locale 06.35
  • Posizione 06 58,372N 080 24,156W
  • Vento 10kt da N – veocità 5,6kt – Mare calmo

E finalmente il giorno 8 Aprile è arrivato.

Come da previsioni meteo di inizio settimana, il vento, almeno per la partenza e per i primi 2/3 giorni ci sarà.

Siamo ancorati alle isole Las Perlas, sembra un piccolo paradiso incontaminato di isolotti, molti disabitati, abbiamo passato le ultime due notti a ridosso di un isola chiamata Isola Malaga, un posto dove anche i pescatori, con le loro lance, vengono a ripararsi dal mare e dal vento dopo la notte di pesca.

Il mare è verde non invoglia al bagno, la visibilità in acqua è di un metro circa, ma è un mare ricchissimo di vita, pesci, razze (che ci venivano sotto bordo a curiosare), krill (Max dopo la pulizia della carena è tornato fuori dall’acqua coperto di piccoli granchietti e gamberetti), uccelli che si tuffano in mare ovunque.

Questa mattina alle 7.30, Max stava già armeggiando con pinza e chiave inglese, per smontare il generatore eolico per sostituire i silent block (degli antivibranti in gomma) con dei normali bulloni + dadi, uno di questi antivibranti si era già rotto alle isole San Blas, e vista la lunga navigazione, non vogliamo che possa accadere nuovamente, cambiamo metodo di fissaggio; vibrerà un po’… pazienza.

Mentre Max era intento a rimuovere qualche santo dal paradiso, arrampicato al rollbar, si avvicina una lancia di pescatori, e dopo il classico “Holà” chiedono qualcosa da bere e mangiare. Sono due giovani ragazzi, di 25 anni al massimo.

Max fa segno loro di avvicinarsi alla fiancata di sinistra, direttamente dall’oblo della cucina passa loro del pane ed una birra. Quando prendono in mano la birra i ragazzi sorridono, non per la birra in sè, qui a Panama costa talmente poco che sicuramente la bevono più che regolarmente, ma perchè era ghiacciata! Un lusso forse troppo costoso per loro. Si allontanano con sorrisi e saluti, mentre Max torna a rimuovere sia i silent block che i rimanenti santi dal paradiso.

Dopo una buona colazione, provvediamo ad alare il nostro gommoncino sotto il rollbar, sistemiamo anche una nuova manovra all’albero: montiamo una cima dalla penna della randa all’anello della terza mano, ci aiuterà ad ammainare la randa con i venti portanti.

E’ ora, si parte.

Manca da fare solo una cosetta, verificare che i due piloti automatici siano funzionanti e perfetti e già che li testiamo entrambi li regoleremo di nuovo con la procedura automatica.

Perdiamo così un’altra mezzoretta, ma alle 11.30 la randa è issata, il genoa è aperto e con 15kt da Nord facciamo rotta verso SW.

Passiamo all’interno dell’Isola Pedro Gonzales, prima di uscire allo scoperto del riparo delle isole.

Il vento è abbastanza incostante, sia in direzione che in intensità, non ci scoraggiamo, il motore lo dobbiamo usare i meno possibile e cosi procediamo anche a 4/5kt verso Punta Mala, il capo a ovest del grande golfo di Panama, lontano 70nm.

Dopo un paio di ore il vento che ci aspettavamo arriva, finalmente si fila veloci con andatura al lasco, mare calmo e la barca leggermente piegata. Un sospiro da Ale: “Si potessero fare tutte le 3.800mg così!”

La giornata prosegue tranquilla, riusciamo a sentire anche per radio VHF i nostri amici Neozelandesi, che con il loro Oceanis 40 di nome Matylda, lasceranno Panama oggi, sono a Las Perlas per pulire la carena prima di partire.

Durante la cena, il mare comincia quasi di colpo ad aumentare, le onde cominciano ad essere visibili anche al buio, almeno un metro. Non sono alte, ma fastidiose, ci arrivano esattamente sulla fiancata e ci fanno rollare molto. Il capo è ormai a 30mg, stringiamo i denti ed andiamo avanti, vicino al capo la situazione dovrebbe cambiare.

E così effetivamente avviene, il mare comincia a ‘girare’ verso poppa, l’onda sempre uguale, ma la direzione ci colpisce in modo diverso, la barca rolla di meno e noi sorridiamo di nuovo.

Appena passato il capo, il mare quasi di colpo diventa calmo, il vento, 18/20kt sempre al lasco ci fanno navigare a oltre 8kt, ma sugli strumenti GPS leggiamo 11kt, anche 12kt qualche volta. La forte corrente ci sta spingendo.

La notte passa tranquilla, il vento pian piano diminuisce, anche se le previsioni lo davano ancora gagliardo per tutta la giornata.

Da qui basta promontori, capi o punti cospiqui. Forse vedremo le Galapagos, ma dipenderà molto dalla visibilità e dalla rotta.

Da qui solo Fatu Hiva, 3630nm da fare.

Navigation Report

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At 09/04/2017 11:27 (utc) our position was 06°58.79’N 080°23.54’W SOG:5.9Kt COG:231T

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