Trapani – Trieste. Terzo giorno di trasferimento

Il nostro trasferimento verso l’Adriatico continua.

È notte, anzi è mattino presto, sono le 4.00 quando Mik compare dal tambucio, mi viene a dare il cambio. Il golfo di Squillace é sulla nostra sinistra e isola di Capo Rizzuto ci indica che entriamo nel grande, nel senso di enorme, golfo di Taranto.

Le previsioni ci dicono che dovrebbe arrivare un NNW forza 4 in attenuazione dal pomeriggio. In previsione prendiamo una mano alla randa, meglio prevenire, su questo con Mik siamo in perfetta sintonia.

Nemmeno il tempo di completare la manovra che il vento si comincia a sentire, prima 9kt, poi 12kt, proviene da Nord preciso e la nostra rotta per 38 gradi é un po’ stretta per usarlo bene, ma tant’è, apriamo il Genoa e spegniamo il motore. Filiamo che é un un piacere, spengo le luci di via basse, quelle posizionate sul pulpito, e accendo le luci di via per la navigazione a vela in testa all’albero. Con la luce di coronamento spenta si piomba nell’oscurità e il cielo che già prima era pieno di stelle si accende ulteriormente. Con Mik giochiamo a trovare le costellazioni e non possiamo non notare la differenza della posizione delle stelle rispetto a quella abituale dei mesi di Luglio e Agosto quando per noi è più normale essere in mare di notte.

Ci godiamo per un po’ la navigazione, ma siamo di molto fuori rotta, la nostra attuale prua ci porterebbe tra Corfù e Lefkada. Non è il caso, non siamo in vacanza, non abbiamo intenzione di bordeggiare all’infinito e quindi chiudiamo il Genoa, riaccendiamo il motore e ci rimettiamo in rotta per Santa Maria di Leuca.

Mik non è in forma, ha un leggero malessere che l’accompagna da ieri, non abbiamo digerito il pranzo, ieri sera non abbiamo cenato, solo Paolo si è fatto un sandwich. Mi fermo in pozzetto qualche minuto ancora, non ho molto sonno, inoltre cominciano a vedersi delle onde e la barca ogni tanto picchia nel cavo fra due onde.

In meno di mezz’ora lo stato del mare è notevolmente cambiato. Ora è molto mosso e il vento è salito a oltre 18kt. La barca si agita molto e picchiamo spesso fra le onde, la nostra velocità è fra 7 e 8 nodi. Proviamo a ridurla ma é peggio. Il pensiero va ai VOR 70 che picchiano fra le onde per migliaia di miglia…

Vado a letto, anzi provo perché a prua é impossibile dormire. Mi sdraio su un divano in quadrato e mi appisolo.

Al mattino la situazione del mare é immutata, ma ormai ci siamo abituati e ci prestiamo meno attenzione. La strada da fare è ancora molta, solo quando ti trovi a navigare ti accorgi di quanto sia grande questo golfo!

Alle 9.00 contattiamo con il satellitare il Marina di Leuca per verificare se il distributore di gasolio in banchina é aperto. Ci confermano la possibilità di fare rifornimento e di contattarli all’entrata sul canale vhf 12. Abbiamo un serio problema di carburante, stiamo consumando troppo. È vero che abbiamo mare e vento contrari, l’opera viva e l’elica forse non sono perfette, ma stiamo consumando circa 10 lt/ora quando dovremmo consumare 6/7 lt/ora.

Dobbiamo fare un rabbocco in mezzo al mare, c’è molta onda. Decidiamo di farlo troppo tardi, il motore si spegne, il pescante del serbatoio con la barca inclinata non riesce a prendere il resto del gasolio. Poggiamo e raddrizziamo la barca. Riempiamo il serbatoio con tutte le sei taniche da 20lt, spurghiamo il circuito gasolio e ripartiamo.

Arriviamo a Santa Maria di Leuca alle 16.30. A meno di un miglio dalla costa peschiamo un tonno alletterato che liberiamo. Questo pesce prende questo nome dai caratteristici disegni sul dorso. Davanti all’entrata del porto ci sono due catamarani all’ancora. Chiamiamo come d’accordo il Marina sul canale 12 per informarli delle nostre intenzioni e per chiedere se ci sono particolari prescrizioni sull’entrata perché sia pagine azzurre che amici di Mik riportano insabbiamenti all’entrata.

Infatti la direzione del marina ci informa di stare molto vicini al fanale verde in entrata. Ormeggiamo in andana al pontile dei carburanti che si trova vicino al fanale rosso, molto vicino alla parte insabbiata. In pochi minuti arriva l’addetto che ci aiuta a fare rifornimento, prima le sei taniche poi il serbatoio grande. Totale 270 per 29 ore di navigazione ovvero quasi10 lt ora, troppo.

Usciamo da porto e ci dirigiamo verso il canale di Otranto. A turno ci buttiamo in doccia e quindi ci mettiamo a studiare la meteo con calma. C’è alta pressione venti deboli da Nord. In adriatico inoltre bisogna tenere conto di una corrente che gira in senso antiorario e che quindi c’è la troviamo contro stando lungo il versante italiano.

Decidiamo nonostante la corrente di costeggiare sino a Trani dove se necessario ci fermeremo a fare gasolio e quindi procederemo in Croazia per poi andare verso Nord.

Cena, stasera ci vogliamo trattare bene. Mega pastasciutta con zucchine trifolate e pesto alla trapanese con grattata di ricotta salata, ovviamente tutto portato da Paolo. Michele ed io ci stiamo chiedendo perché abbiamo fatto cambusa prima di partire! 🙂

La pasta era molto buona accompagnata da un Santa Cristina ci ha davvero soddisfatto.

Poteva finire qui? Concludiamo in bellezza con delle arance tagliate a fette innaffiate da rum bianco, accompagnato con un bicchierino di Marsala Vecchio Florio.

Ultimi post

Ritorno alle Fiji

E già, quanto tempo è passato dall’ultimo aggiornamento di questo nostro blog, troppo! L’ultimo post raccontava di come finalmente fossimo in procinto di lasciare la

Leggi di più »
Subscribe
Notify of
guest
2 Commenti
Meno recenti
Più recenti Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Francesco
11 anni fa

"A meno di un miglio dalla costa peschiamo un tonno alletterato che liberiamo. Questo pesce prende questo nome dai caratteristici disegni sul dorso."
io l'allitterato lo riconosco dai puntini sul ventre… ma forse non guardo il dorso!
BV

Y2K
Y2K
11 anni fa

Ciao Francesco,
i punti sul ventre non sono sempre visibilissimi, in alcuni casi sono chiari.
http://goo.gl/4Ql1X

Max