Il tender, il gommoncino, il ‘gommino’, il dinghy, il pram, l’annexe… insomma il battellino di servizio comunque lo vogliate chiamare è un elemento indispensabile per la buona riuscita della crociera. Noi su Y2K lo chiamiamo tender. Sono state scritte decine di pagine e di righe su quale scegliere, rigido, a motore, a vela, con la chiglia morbida o rigida, leggero o pesante… insomma basta fare davvero una rapida ricerca su internet e scoprirete che ognuno ha la sua filosofia.
 
Quando nel 2000 acquistammo la nostra prima Y2K, la nostra prima barca a vela, eravamo già molto sulle spese e così ereditammo un vecchio tender del papà di Max che usava sulla sua barca, un Chris Craft Commander 38 di nome Sveg. Era un tender di colore arancione di 2,5 mt con la chiglia in legno, pesante e … marcio e parecchio bucato… ha resistito poco purtroppo con noi!
 
 
Nel 2003 acquistammo un altro tender, volevamo qualcosa di leggero, ma di stabile, scegliemmo un Quicksilver 240 con la chiglia pneumatica, associato un motore Suzuky 2,2cv a 2 tempi. Avevamo fatto la nostra scelta, la nostra filosofia era la leggerezza, la sicurezza e stabilità a bordo. Siamo stati molto felici con il nostro gommoncino per molte stagioni, ce lo siamo portato anche sulla nuova barca, non aveva senso cambiarlo, l’accoppiata gommoncino-motore ci pareva vincente, così la pensavamo sino allo scorso anno, quando le nostre esigenze sono cambiate e con il tender in nostro possesso non riuscivamo a soddisfarle.
 
In Grecia, a zonzo per le Isole Ionie, ci si ormeggia nelle rade dove si trova posto e soprattutto capita spesso di essere lontano dai paesi, anche per dei giorni. Vedevamo altri equipaggi con dei tender sfrecciare verso il paese, per andare a fare la spesa, andare in taverna la sera, andare a fare un giro per le calette vicine all’ancoraggio, insomma sentivamo la mancanza di un compagno che ci permettesse di allontanarci un pochino di più dalla nostra barca in totale sicurezza e soprattutto con un poco di velocità.
 
Il nostro tender non ce lo permetteva, con il suo motorino da 2,2 cv era ottimo per andare a terra, in spiaggia, dai vicini di barca, ma non per avventurarsi oltre e soprattutto mai fuori dalle rade riparate, non perché non ci desse affidamento il motore, non per la sua vetustà, non per la paura che ci mollasse in mezzo al mare, ma per la sua potenza che di fronte a 15/20 kt di vento ed una ondina di 50cm andava subito in crisi.
 
Da questa esperienza ne è nata una nuova esigenza che quest’anno abbiamo voluto soddisfare per toglierci un altro limite che avevamo raggiunto. Volevamo un nuovo tender, un poco più grande e soprattutto veloce e planante.
 
L’inverno 2009, durante i saloni autunnali, facciamo incetta di tutti i cataloghi di battelli pneumatici e di motori fuoribordo, ci siamo resi conto di quanto la scelta sia davvero ampia e per tutti i gusti. Le scelta è difficile, vogliamo si un tender veloce e stabile, ma quale tipologia ? Chiglia rigida o morbida ?
 
Max si inventa un questionario con risposte multiple per verificare quali tipologie di tender e di motori gli altri velisti usano, come lo usano, come lo trasportano. Il questionario è stato compilato dagli amici di VeLista, ma anche il VelaBlog e il blog di Davide hanno rilanciato. Il questionario ha avuto un buon numero di risposte ed i risultati riassunti sono stati:
 
  • Oltre il 70% ha un tender lungo al massimo 2,40mt sono quasi tutti a chiglia ‘morbida’.
  • Il fuoribordo 2 tempi è ancora molto usato. Alcuni con il fuoribordo elettrico hanno risposto 4T.
  • Oltre l’80% dei motori è inferiore a 5cv e di questi il 50% è inferiore a 2,5cv.
  • Il tender viene utilizzato prevalentemente per un breve spostamento.
  • Durante un breve trasferimento poco più del 50% degli intervistati traina il tender, gli altri comunque in un modo o nell’altro lo tengono a bordo.
  • Nei trasferimenti più lunghi sono davvero pochi quello che comunque lo trainano,
  • Si dividono a metà le abitudini di alare o lasciare in acqua il tender entrando in un marina.
  • Se si dovesse cambiare tender, la fiducia si sposta molto sui tender a chiglia gonfiabile, ed anche la misura scelta in media è superiore a quella posseduta.
  • Quasi il 50% delle persone, non cambierebbe motore e se dovessero cambiarlo molti prenderebbero un motore più potente.
  • Una cosa mi ha davvero colpito nelle risposte, è la marca del tender che ha più riscontrato la fiducia delle persone: Zodiac.
  • La fiducia invece nelle marche dei motori è equamente divisa tra Yamaha e Honda, l’unica motorizzazione italiana presente, Selva, non ha preso nemmeno una preferenza.

Alla vista delle risposte, le nostre certezze che avevano preso ormai il sopravvento si sono ulteriormente consolidate. Sceglieremo un tender a chiglia morbida ad alta pressione con un motore di 8/9 cv. Ok ma quale ?!?!?! 🙂

I package proposti dalle società produttrici di motori fuoribordo sono molto appetibili. Il package è uno strumento per poter vendere motori, il tender associato ti viene venduto ad un prezzo davvero molto conveniente. Molto !

Il problema di questi tender è che sono tutti o quasi costruiti in Cina e la qualità non è pessima, ma sicuramente non è la migliore. Anche nostro vecchio tender era costruito in Cina, ci siamo trovati bene, ma le rifiniture e gli accessori sono davvero “poveri”, giustamente devono costare poco. Noi vogliamo un tender che abbia delle maniglie resistenti, dei remi e degli scalmi che possano sopportare una remata anche violenta, e lunga nel tempo, senza paura che possa rompersi qualcosa.

Fatte le dovute scremature, la nostra scelta cade su Zodiac, che costruisce inoltre i battelli in Europa, in Francia per l’esattezza. Al salone erano i battelli che più ci erano piaciuti, sia per la robustezza che per la qualità generale.

Zodiac offre inoltre un package con Suzuky, noi abbiamo molta fiducia in questa marca Giapponese e così scegliamo il package Zodiac Cadet FR 285 Acti-V (chiglia pneumatica ad alta pressione) con il motore Suzuki 8cv. Le caratteristiche che più ci sono piaciute sono:

  • 35Kg, per questa dimensione non sono molti;
  • La portata massima è di ben 450kg, moltissimi, indica inoltre una grande stabilità;
  • Chiglia pneumatica e pavimento ad altissima pressione, quasi 1bar, una volta gonfio è dura quanto il legno;
  • Panchetta montabile ed amovibile con 2 dita;
  • Montaggio remi veloce senza viti e scalmi molto ben dimensionati;
  • Maniglioni nei punti corretti ed inclinati a seguire il movimento del trasporto;
  • “Pozzetto” auto svuotante con il comando a portata di mano;
  • Una volta sgonfiato sta comunque in una sacca di dimensioni ‘umane’.
Una volta fatta la scelta abbiamo chiesto vari preventivi, oramai con l’email è davvero facile. La cosa che ci lascia sempre ancora molto perplessi è il fatto che molti non rispondono, comunque fra tutti i concessionari Zodiac interpellati, la nostra scelta è caduta su i Quaranta Ruggenti di Milano. Perché loro? Ecco diciamo che la scelta non è per un puro discorso legato al prezzo, la loro offerta non era la più bassa, ma nemmeno la più alta. Abbiamo acquistato da loro molto spesso, ci troviamo bene e ci fidiamo, pertanto la scelta è caduta anche sull’aspetto della qualità del concessionario che ha il suo costo per il mantenimento della qualità.
 
A Giugno ci viene consegnato il tender ed il fuoribordo direttamente a Trapani. Ci accorgiamo subito, durante i montaggio che si tratta davvero di un battello diverso, molto ben fatto, ne siamo davvero soddisfatti. Durante l’estate l’abbiamo usato molto, confermiamo la nostra scelta.
 
Un tender veloce, con un range di autonomia ampio, più stabile in rotta, ci ha cambiato davvero la vita in rada; ci ha consentito di visitare, senza spostare la barca, le rade e le calette vicine, anche a 2/3 miglia di distanza dalla barca. Il motore è silenzioso e non consuma molto, abbiamo stimato circa 1,5 lt/h, ma a più range di funzionamento. La velocità di crociera in due persone a bordo è di 12kt, capite bene che in 15 minuti di navigazione ci si sposta di tanto. La velocità massima con una persona a bordo, Max, con mare calmo è stata di 16,8kt.
 
A bordo lo teniamo appeso a poppa, al rollbar. Lo issiamo senza motore, il motore riposa sul suo cavalletto sul pulpito di poppa.
 

Ultimi post

Ritorno alle Fiji

E già, quanto tempo è passato dall’ultimo aggiornamento di questo nostro blog, troppo! L’ultimo post raccontava di come finalmente fossimo in procinto di lasciare la

Leggi di più »
Subscribe
Notify of
guest
7 Commenti
Meno recenti
Più recenti Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Y2K
Y2K
13 anni fa

Ciao Francesco,
con il battello, la Zodiac fornisce una pompa speciale che ti consente di gonfiare ad alta pressione anche se si fa comunque una fatica boia !

Ciao
Max

Meteocartoline
13 anni fa

come potrei non approvare tutto? abbiamo fatto al stessa scelta! solo, non mi tornano i 5 bar, la mia chiglia mi sembra che si gonfi a 0,8. Hanno migliorato le specifiche? e basta una pompa normale?
ciao

Francesco
http://senzaparole.posterous.com

cicciopettola
13 anni fa

ottimo tutorial! 🙂

Roberto
13 anni fa

Ottima scelta. Anch'io potendo acquisterei uno Zodiac. In effetti sono una spanna più in alto rispetto agli altri

Cuore di Drago
13 anni fa

Caro Max ti dò una bella notizia:
Quando farò il grande passo (no, non il matrimonio ma l'acquisto della mia prima barca)
sarai tra quelli a cui chiederò "la qualunque e la qualsiasi", assieme a Cicciopettola/Davide…
🙂
BV
Mauro

Y2K
Y2K
13 anni fa

Francesco,
ho verificato la pressione della chiglia, hai ragione è 0,85bar.
Avevo letto un'altra unità di misura ! 🙂
Grazie per avermelo fatto notare.

Sergio Torchia
Sergio Torchia
3 anni fa

Ciao Max , a distanza di 10 anni quale è il tuo giudizio su Zodiac? Sul mio tender Zodiac gonfiabile si è staccata co pletamente la carena e mi chiedo se vale la pena ripararlo.