Estate 2010 – Marina di Ragusa – Licata – Favignana

Lasciamo Marina di Ragusa per Licata la mattina intorno alle 11:00, dopo un’oretta riusciamo ad aprire randa e genoa per un WSW sugli 11 nodi e navigare di bolina in tutta tranquillità nonostante ondone residue provenienti da Ovest. La traversata è priva di eventi, l’unica nota positiva che valga la pena segnalare è la brezza che resiste e ci permette di navigare a vela per l’intero tragitto.

Raggiungiamo la nostra destinazione verso le 17:30, filiamo l’ancora a ridosso del porto di Licata. L’equipaggio di Y2K comincia a manifestare chiari sintomi di stress “pre-traumatico” da ultima settimana di vacanza e conseguente rientro al lavoro… si comincia a parlare di “email”…

In serata diamo un’occhiata all’ultima previsione meteo e notiamo l’entrata di un WNW in intensificazione sullo Stretto di Sicilia con mare in aumento fino a forza 4. Ci aspetterebbe una simpatica bolinata, con svariati bordi e con un mare 4 che non è affatto simpatico quando si deve bolinare. Perchè ammazzarci proprio gli ultimi giorni ?  Decidiamo di tracciare una nuova rotta per il rientro: non ci fermiano più a Sciacca, ma proseguiamo dritti fino a Mazara del Vallo.

La mattina dopo la sveglia suona prima del solito e in una decina di minuti siamo pronti a partire. Quando la poca brezza da W si intensifica un pò, ci viene dritta in faccia. Si va a motore.

La giornata e caldissima e vogliamo fermarci per un bagno ristoratore e per pranzare. Troviamo una baietta molto bella, circondata da alte scogliere di tufo bianco e da spiagge dorate. Il mare è letteralmente color turchese, reso lattiginoso dalla molta sospensione. Siamo poco più a sud di Siculiana Marina, fra Punta Grande e Capo Rossello.

Rinfrescati e rifocillati, ci rimettiamo in navigazione poco prima delle 14:00. Il vento è sempre da Ovest, sempre in faccia e non ci permette di andare a vela. OK, procediamo a motore.

La navigazione prosegue tranquilla, l’ultima lettura delle carte meteo conferma l’arrivo del NW e del mare grosso. L’equipaggio si riunisce e dopo qualche minuto di verifiche, calcoli e valutazione delle alternative, decidiamo di modificare ulteriormente la nostra rotta: ce ne andiamo diretti alle Egadi, “piantiamo” l’ancora a Cala Azzurra per gli ultimi tre giorni di cazzeggio totale con tanto di neo-coltivazione di mitili in rapida espansione lungo la catena.

Tracciato il nuovo percorso, filiamo le due lenze in acqua e continuiamo la navigazione sempre a motore. Nel tardo pomeriggio siamo a qualche miglio da Mazara del Vallo, notiamo un folto assembramento di volatili. Volteggiano intorno a noi – forse ci hanno scambiato per una motopesca 🙂 – molti sono posati sulla superficie del mare. Mmmhhh qui “branco ci cova”, neanche qualche secondo che uno dei due mulinelli strappa. Portiamo a bordo una mini-Palamita, probabilmente neanche 200gr. Deve ancora crescere, la lasciamo andare. Rifiliamo la lenza, passano una ventina di minuti, altro strappo, altra mini-Palamita: lasciamo andare anche questa. La scena di ripete per la terza volta, questa volta la Palamita è ancora più mini e come le precedenti, finisce di nuovo in mare.

Ceniamo al tramonto, la serata è terribilmente umida. Una volta sceso il sole, la barca e tutto quello che c’è sopra è completamente bagnato. Il vento scompare completamente e ci ritroviamo a navigare in un mare immobile e sotto una luna piena incredibile ! Il chiarore è così forte che non avremmo bisogno neppure delle luci di via per essere avvistati dagli altri.

Giungiamo a Favignana alle 23:55, filiamo l’ancora in una Cala Azzurra completamente DESERTA ! Ecco, chi conosce questi luoghi sa perfettamente che ciò rappresenta un evento talmente raro da far nascere svariati miti e leggende fra coloro che lo raccontano: “Miii Cala Azzurra deserta ! Ehhh.. notte di luna piena…” 🙂

Una volta sistemati a centro cala e spento il motore, lo spettacolo è surreale: il mare è immobile, la luce della luna rischiara il fondo sabbioso e proietta su di esso le ombre del tender e di Y2K. Ci sembra di essere sospesi nel vuoto… peccato che fotografare una scena del genere è praticamente impossibile con i mezzi a nostra disposizione.

Alcuni simpatici campeggiatori sono accampati sulla spiaggia con tanto di fuocherello e tenda, intonano svariati canti a squarciagola e si accompagnano con percussioni tipo tribale: non smetteranno prima delle 3 del mattino. In casi come questo gli alieni Gangabanga o un buco nero materializzato lì all’improvviso non guasterebbero affatto 🙂

Fair winds and calm seas a tutti

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Enzo Mazzini
5 anni fa

Un must assoluto un tour in barca a vela tra le isole Egadi ..